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Cosa è successo tra Jessica e Barù dopo la finale

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Ecco il gesto di Barù dopo la vittoria della sua Jessica Selassié. Pace fatta?

La coppia del Gf Vip prima della finale

Il nobile Barù Gaetani e la principessa Jessica Selassié nel corso dei mesi hanno formato una coppia che ha rapito il cuore degli italiani.
I due, arrivati insieme fino all’ultima puntata del reality, hanno sicuramente avuto alti e bassi, ma durante tutto il periodo della messa in onda del programma, hanno sempre orbitato uno intorno all’altro.
Sono stati tanto attaccati che anche sui social, i fan del GF li avevano ormai rinominati “Jerù” (quasi una crasi tra i due nomi).
Le discussioni non sono certo mancate all’interno della casa, ma c’è da considerare anche il fatto che i due sono stati in diretta h24 per ben 6 mesi di fila, nessuna coppia resiste così tanto senza qualche piccola scaramuccia!
A dimostrazione del rapporto genuino che stavano edificando, c’è stata la voglia dei fan di vederli insieme in finale. Infatti, i due sono arrivati fino in fondo, fino alla puntata finale a giocarsi il titolo di vincitore insieme all’attore Davide Silvestri.
Barù arriva terzo, mentre Jessica rimane allo scontro finale e vince l’edizione 2022.

Cosa è accaduto dopo la vittoria di Jessica Selassié

A quanto sembra, subito dopo l’annuncio finale della vittoria di Jessica e una volta finite le riprese dell’ultima puntata, mentre la vincitrice rimane sopraffatta da giornalisti e telecamere, l’enologo si allontana e sparisce.
Prima di farlo però, va incontro a Jessica e le da un calorosissimo abbraccio.
Dura pochissimi secondi la dimostrazione d’affetto, subito i reporter allontanano il terzo classificato e da quel momento in poi, non si ha più traccia per tutta la serata di lui.

Subito però incalzano le domande alla vincitrice, la quale è quasi costretta a rispondere e spiegare la situazione dei due al momento:

“Ti sei innamorata?”
“Innamorata non proprio però insomma diciamo che mi sono infatuata sì”

Quindi la seconda domanda, quasi spontanea, riguardante il loro rapporto, se continuerà o meno dopo l’uscita dalla casa più spiata d’Italia. La risposta però rimane molto vaga:

“vediamo fuori”
“se mi chiama, se mi cerca”

Rischio disagi in Italia da aprile: sciopero di tir e autotrasportatori

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Lo sciopero avrà luogo il 4 aprile del 2022 in tutta Italia. I motivi sono legati al caro carburanti. L’annuncio è stato diramato dal sindacato Unatras.

L’annuncio del sindacato Unatras

“Pur apprezzando le ipotesi illustrate dalla viceministra Bellanova, Unatras ribadisce che gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti e certi. Ad oggi non è previsto nulla di tutto questo. È finito il tempo degli annunci. Il rispetto delle regole è essenziale e fondamentale per superare la difficile fase vertenziale in atto, aggravata dall’incremento registrato sul prezzo del gasolio. Le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano mere manifestazioni di volontà”

Questo è il virgolettato dell’annuncio fatto dal sindacato Unatras.
Si attendono risvolti concreti e lo sciopero sembra essere l’unica via per poter alzare la voce contro le istituzioni che appaiono ancora immobili sul da farsi.
Sicuramente non è una situazione facile da gestire, soprattutto visti i tempi del conflitto: anche se si sta cercando una mediazione tra Ucraina e Russia, sembrano ancora lunghissime le tempistiche per riuscire a trovare un accordo che vada bene ad entrambe le nazioni in lotta.
Questa decisione comunque, non viene presa a cuor leggero, infatti, viene dopo un incontro avuto tra il sindacato stesso e il ministero dei trasporti.
Però, a quanto sembra, dopo un attento esame delle indicazioni sui possibili interventi presentati nell’incontro, Unatras si dice insoddisfatta di questi interventi considerati “troppo timidi” prospettati dal governo.

Cosa chiede Unatras

Un già passato tentativo di sciopero era già stato abbozzato per lo scorso 14 marzo e poi bloccato dalla commissione di garanzia a causa del mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni.
Ora però, con tutta la classe dei trasportatori sul piede di guerra, ciò su cui vuole puntare l’attenzione il sindacato il prossimo 4 aprile è, oltre al rincaro, anche la speculazione che c’è dietro i prezzi della benzina.
Questi atti speculativi, sono stati denunciati qualche settimana fa, anche dal Ministro Cingolani.
Per ovviare al problema, Unatras chiede soluzioni possibili che producano un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici.

Sergio Mattarella: “Insieme agli altri paesi che condividono i valori democratici, arginare e a battere le ragioni della guerra”

Anche nel giorno della ricorrenza dell’Unità Nazionale, non poteva che tener banco la situazione russo-ucraina.

Il pensiero del Capo di Stato sul futuro del conflitto

Il Capo di Stato Sergio Mattarella, ieri (17 marzo), nel suo discorso alla nazione per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia, richiama l’attenzione sulla questione est-europea. L’appello che fa, è in primo luogo quello della coesione negli aiuti, soprattutto fra stati europei ma non solo, invita anche a impegnarsi a fermare le ostilità in nome del diritto internazionale:

“La indivisibilità della condizione umana ci deve spingere oggi, con fermezza, insieme agli altri paesi che condividono i valori democratici, ad arginare e a battere le ragioni della guerra aperta dalla Federazione Russa al centro dell’Europa. Italiani ed europei siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite, e all’impegno perché si fermino i combattimenti, si ritirino le forze di occupazione e venga ripristinato il diritto internazionale”

Queste parole, possono essere viste anche come un ultimo, disperato, appello alla democrazia anche dove, ad oggi, la democrazia non c’è.
Poi, facendo un parallelo con il popolo italiano, sottolinea ancora una volta l’importanza di coesione, non solo letterale ma anche di intenti, vista come unico arma per superare qualsiasi avversità:

“La coesione e i valori che uniscono gli italiani hanno reso forte la nostra comunità, consentendole di affrontare e superare prove e difficoltà grandissime, come la tremenda pandemia e le sue conseguenze”

I valori dell’Unità d’Italia come esempio per fermare le ostilità

Perché proprio durante una ricorrenza simile, il Sergio Mattarella si concentra sulle ostilità tra Russia e Ucraina?
Il collegamento tra i due argomenti c’è e il Presidente non tarda ad esporlo.
I valori che hanno unito l’Italia e formato la nostra costituzione, devono essere da esempio per tutto il resto dell’Europa e per i paesi coinvolti nel conflitto al centro dell’Europa.

“Ora più che mai i simboli della Repubblica Italiana, in cui gli italiani si riconoscono, ci inducono a riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia, sul valore dei diritti dell’uomo, primo dei quali è il diritto a vivere in pace. A tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome di questi ideali si rivolge oggi il pensiero del popolo italiano”

Con queste parole, ringrazia ancora una volta chi, anni e anni fa, ha sacrificato tutto per permettere alla nostra amata Italia, la libertà di vivere liberi e in pace. Diritti che come abbiamo visto purtroppo, nell’est europeo non sono molto presi ancora in considerazione.

Bassetti lancia l’allarme positivi dall’Ucraina

Con il perdurare del conflitto, i cittadini ucraini in fuga dalla propria terra, migrano verso ovest, cercano aiuto e riparo nei vari paesi europei.

Lo spostamento dell’attenzione sulla Guerra russa-ucraina

La grande problematica legata a questa fuga da Kiev, non è solo per quanto riguarda il dove collocare i profughi, ma anche quella che riguarda il Coronavirus. Infatti, in Italia siamo già alle prese con un’impennata dei contagi. Nelle ultime settimane, anche nel silenzio mediatico, Omicron continua a mietere vittime. Anche se i servizi televisivi ne parlano meno (a causa di ciò che sta accadendo in Ucraina), il pericolo rimane costante.
Il 31 marzo si deciderà il da farsi per quanto riguarda il green pass, al momento però, molti medici tra cui Matteo Bassetti (direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova) provano ad alzare la voce per catturare un minimo di attenzione e mettere alla luce un problema che potrebbe verificarsi nel peggiore dei modi.
Per analizzare la problematica, dobbiamo fare innanzitutto una premessa: in Ucraina nei mesi scorsi, non erano state imposte le restrizioni che abbiamo avuto qui in Italia, per questo motivo, solamente il 35% circa della popolazione proveniente dall’est è stata vaccinata.

Il costante pericolo del Covid e delle sue varianti

“Arrivano notizie di tanti profughi ucraini arrivati in Italia e positivi, molti sono nei Covid hotel. Dobbiamo fare attenzione a queste situazione per evitare focolari di ritorno con nuove varianti”

Questo è il nocciolo del problema per Matteo Bassetti.
Essendo stato quasi imposto agli italiani di sottoporsi alle dosi di vaccino, la soluzione per il virologo non può che essere simile anche per quanto riguarda i civili ucraini:

“non possiamo permettercelo, queste persone vanno vaccinate, tamponate con controlli costanti, ma soprattutto è necessario il sequenziamento dei tamponi per verificare la presenza di nuove varianti”

Tutto questo, anche per monitorare la situazione e tenere a bada eventuali varianti.
L’unico modo per bloccare ondate con nuovi tipi di varianti è proprio la prevenzione. Non si può abbassare la soglia d’attenzione, neanche durante lo svolgimento di una guerra.
Poi il suo pensiero sulla quarta dose:

“Lo dico oggi per Pfizer, ma è lo stesso discorso già fatto per Moderna: è gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti, della necessità di una quarta dose di vaccino anti-Covid. È fuori luogo che l’amministratore delegato di un’azienda dica quello che si deve fare”

Alludendo forse che i vari CEO farmaceutici stiano perseguendo uno scopo di lucro, più che pensare alla salute delle persone.

Fortissima scossa di terremoto vicino Pozzuoli: nell’area dei Campi Flegrei si registra una magnitudo di 3,5

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In questi giorni, non ha tremato solo in Giappone la terra. La scossa asiatica è stata preceduta ieri da una inusuale scossa vicino a Pozzuoli.

La fortissima scossa di terremoto avvertita in Campania

La scossa di ieri sera, avvertita in tutta Napoli, ha avuto una forza di magnitudo 3,5 sulla scala Richter. Il suo epicentro è stato localizzato nell’area dei Campi Flegrei.
Intorno le 15:12, la terra ha iniziato fortemente a tremare, creando scompiglio tra i campani, infatti, questo fenomeno è stato avvertito lungo tutto il litorale campano compreso fra Pozzuoli e Napoli. C’è stato molto spavento per il manifestarsi di un evento tanto casuale, quanto inusuale. Erano ormai 40 anni che in questa zona non si registravano terremoti dall simile potenza.
Ha avuto luogo ben 2.700 metri sotto il cratere della Solfatara, ma, fortunatamente, sono stati pochissimi i danni.
Purtroppo, data la magnitudo di 3,5 molti hanno pensato allo scenario peggiore, tanto da riversarsi in strada piene di terrore.
Un primo campanello d’allarme era stato “suonato” la notte prima dell’evento. Dalla mezzanotte di ieri, infatti, è stato avvertito uno sciame di sedici tremolii minori, seguito da altri sei eventi di minore intensità nel giro di pochi minuti.
La scossa non è rimasta circoscritta alla zona dei Campi Flegrei, ma è stata avvertita anche nelle zone periferiche di Pozzuoli, a Toiano e anche in zone di solito poco interessate al fenomeno come i quartieri residenziali di Monterusciello.

Le parole del sindaco che cerca di placare gli animi

Il primo cittadino invita alla calma. La zona della Solfatara è sotto osservazione da mesi a causa della sua ritrovata attività sismica.
Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Francesca Bianco, conoscendo l’area studiata, invita anch’essa tutti alla calma:

“Il bradisismo è qualcosa di fisiologico ai Campi Flegrei e in prossimità della Solfatara. Da tempo osserviamo uno sciame sismico in quell’area che è naturalmente soggetta a bradisismo. Da ultimo un’attività tellurica dei giorni scorsi. Tuttavia nessuno è in grado di prevedere un terremoto. E’ chiaro che adesso analizzeremo il fenomeno di oggi alla luce degli effetti provocati sul sollevamento del suolo. L’attenzione resta alta, ma lo era anche prima e allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine”

Quindi, anche se non è possibile dire con esattezza quando avverrà un terremoto, bisogna ricordare che a causa del bradisismo, l’area è sempre in costante osservazione.
Il bradisismo è, appunto, un movimento del suolo causato dal vulcanismo. In un area dove questo fenomeno è presente, può esserci un (relativamente lento) periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo.

“Fine sciame sismico. L’Osservatorio Vesuviano alle ore 5:36 ci ha comunicato la conclusione dello sciame sismico iniziato alle ore 15:12 di ieri 16 marzo 2022 e costituito in totale da 33 terremoti di magnitudo compresa tra 0.0 e 3.5 localizzati nell’area dei Campi Flegrei”

Così, il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, oltre a comunicare la fine dello sciame sismico, cerca di rassicurare i suoi cittadini.
In un’altro virgolettato poi, invita tutti a convivere con tale fenomeno, in quanto non è detto che sparirà.