A più di 10 anni dalla Morte di Melania Rea, torniamo a parlare della vicenda che ha riguardato la povera vittima e il suo aggressore.
Il caso di Salvatore Parolisi e Melania Rea
Il 18 aprile del 2011, il Caporal Maggiore Capo dell’Esercito Italiano, noto ai più come Salvatore Parolisi, denuncia al 112 la scomparsa della moglie Melania. L’uomo era in compagnia della figlia che all’epoca aveva solo 18 mesi.
La donna, viene tragicamente ritrovata due giorni dopo (grazie ad una telefonata anonima). Il cadavere riversava supino nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella con plurimi colpi infertile con un’arma da taglio in più parti del corpo.
Salvatore si è sempre dichiarato innocente riguarda la vicenda.
Viene comunque giudicato colpevole e condannato a 30 anni di reclusione, per poi “addolcire” la durata della reclusione a 20 anni.
Che fine ha fatto Parolisi? La nuova vita di Salvatore
Oggi Salvatore ha trascorso già 11 dei 20 anni di reclusione a cui era stato condannato.
Apprendiamo della vita che vive negli ultimi anni, grazia ad un’intervista rilasciata qualche mese fa al settimanale Giallo, in un articolo scritto da Gian Pietro Fiore.
Oggi, a 44 anni, viene ritenuto un “detenuto modello”, infatti ha ottenuto vari permessi per lasciare (anche se per un breve lasso di tempo) la casa circondariale per buona condotta. Le motivazioni, inoltre, sono inerenti il lavoro e lo studio.
Salvatore infatti, frequenta un programma di reinserimento lavorativo. L’obiettivo è quello di lavorare come centralinista in un call center di un’importante compagnia telefonica.
Ha accordato con il direttore del carcere e con il magistrato di sorveglianza anche devi giorni in cui può effettivamente uscire dal carcere per seguire le lezioni all’università, per un totale di 45 giorni all’anno.
Ma non solo, le novità sono anche nel campo amoroso. Salvatore frequenta ormai da anni una donna della sua stessa età. Non è dato sapere se la donna è la stessa amante che aveva ai tempi dell’uxoricidio di Melania.
Tutto ciò non piace molto a chi ha seguito dall’inizio alla fine la vicenda e nemmeno ai familiari di Melania. In particolare, il fratello Michele Rea, sbotta:
“Non è giusto che un detenuto che ha scelto di delinquere, di uccidere sua moglie e di cambiare la vita a sua figlia, dopo pochi anni possa riprendere la vita normale dopo che quella bambina non ha avuto la possibilità di vivere in una famiglia normale. Spero che gli anni di carcere, anche se sono pochi, se li faccia tutti. L’ergastolo che toccava a lui lo abbiamo avuto noi”