Dall’America sembra arrivare la soluzione per staccarci dalla dipendenza del gas russo.
Il gas e il petrolio americano
Questa soluzione però, non risolve il problema o almeno lo risolve solamente in parte.
Infatti, per staccarci dalla dipendenza russa, l’Europa cambia solamente fornitore, non ha la capacità al momento di sostenersi da sola.
La segretaria all’Energia Usa Jennifer Granholm, assicura al momento una valida alternativa al gas russo: l’LNG.
Lng è l’acronimo di “gas naturale liquefatto”, e fa riferimento al metodo di trasporto di tale materia prima.
Il più grande ostacolo è rappresentato dalla mancanza di infrastrutture, infatti in Europa, abituati ai gasdotti, non ci sono abbastanza infrastrutture per accogliere questo tipo di gas e ritrasformarlo allo stato naturale.
Il problema è imminente però, e il costo dei prodotti che sono ricavati dal gas russo, iniziano d avere dei costi insostenibili.
“Dobbiamo affrontare l’emergenza immediata, senza dimenticare che solo le fonti rinnovabili offrono una soluzione di medio e lungo termine alla sicurezza energetica e i cambiamenti climatici”
Questa l’analisi della Granholm, che parla quindi di lng come una risorsa per contrastare in maniera immediata la problematica, ma nel medio e lungo termine però, ci sarà bisogno di altro.
La soluzione nel breve termine e le energie rinnovabili
Per abbandonare il prima possibile il partner russo, l’America ha diramato un piano per aumentare la produzione della materia prima, per affrontare una massiccia esportazione verso l’Europa:
“L’International Energy Agency ha presentato un programma in dieci punti a questo scopo. Se applicato, taglierebbe 2,7 milioni di barili di petrolio al giorno, equivalenti al consumo di tutte le auto cinesi. Le discussioni proseguono anche su come gli Usa e gli altri paesi produttori possono aiutare la Ue. Abbiamo attinto alle riserve strategiche, sollecitato le nostre aziende ad aumentare le forniture, esportato ogni molecola possibile di Lng. Lavoriamo in tandem con la Ue e continueremo a farlo, per aumentare offerta ed efficienza”
Ovviamente, il prezzo del gas americano sarà nettamente inferiore a quello proveniente dall’est Europa, questo dovrebbe spingere tutti i maggiori rifornitori a compiere il cambio.
La vera soluzione però è quella di non dipendere da nessuno, e anche in questo sembra che la Granholm voglia dare una mano a tutti i paesi del Vecchio Continente:
“La questione varia da paese a paese. Nessuno vuole finanziare la guerra di Putin, perciò l’accelerazione europea verso l’energia pulita è cruciale. Lavoriamo con gli alleati per trovare una soluzione all’indipendenza energetica, mentre gestiscono la difficile situazione di bandire le forniture russe”
Qui si inizia a parlare anche di “energia pulita” e sostenibile. Per ottenere un livello di produzione di tale energia però, purtroppo, ci sarà bisogno ancora di parecchi anni e investimenti verso questo tipo di energia.