Dopo i recentissimi casi che hanno riguardato i famosi marchi italiani della Kinder e la Buitoni, cresce sempre di più la preoccupazione per le contaminazioni e la diffidenza per i prodotti che si possono trovare nel supermercato. Ma c’è qualcuno che può guidarci negli acquisti.
La sfiducia dei consumatori italiani
Negli ultimi mesi, si è parlato moltissimo delle problematiche che hanno attanagliato soprattutto due marchi molto famosi in Italia. Ovviamente stiamo parlando del batterio Escherichia coli che (in Francia) ha infestato le pizze surgelate della Buitoni e dei casi di salmonella scoppiati a causa dei prodotti Kinder della Ferrero.
Anche se questi casi non riguardano i prodotti messi in commercio in Italia, i consumatori non sono più molto in fiducia quando si recano a fare la spesa, ma per questo motivo, la Repubblica, ha cercato di fornire dei “consigli per l’acquisto” intervistando Antonio Paparella, docente di Microbiologia Alimentare dell’Università di Teramo.
I consigli di Antonio Paparella
In una lunga intervista per Repubblica, il professore ci aiuta attraverso le sue spiegazioni, a capire come queste contaminazioni possono avvenire e come comportarsi di conseguenza.
Nel primo passaggio, spiega come eliminare l’Escherichia coli dai vari impasti:
“L’Escherichia coli è un contaminante più che possibile nelle farine, per questo i bambini non dovrebbero giocarci né bisognerebbe assaggiare un impasto crudo. La cottura la elimina ma il problema si presenta quando viene lasciato al consumatore il compito di cuocere l’alimento.”
Poi continua spiegando come la salmonella può essere presente nel cioccolato:
“Per esempio, nel momento in cui le fave di cacao, nel Paese che le produce, vengono essiccate, solitamente stese sul suolo, in un contesto tropicale, e magari può avvenire un possibile contatto con un animale a sangue caldo, come un ratto o un uccello (il batterio della salmonella vive nei loro intestini). L’operazione di tostatura poi dovrebbe eliminarla, se è fatta a regola d’arte. Un altro problema si presenta quando il cioccolato viaggia in forma liquida in cisterne che devono mantenere una temperatura tra i 48 e i 60 gradi. Se sale o scende il prodotto può danneggiarsi”
Il problema degli alimenti freschi che possono contenere la salmonella:
“[…]consumati senza cottura, quindi ortaggi e frutta. Qui è fondamentale il lavaggio a casa. Poi ci sono le uova. Una su cento contiene il batterio della salmonella sul guscio. Bisogna fare attenzione a gestirle nel modo giusto. Se sguscio un uovo e poi mi faccio un tramezzino o mi accendo una sigaretta, sono a rischio”
L’attenzione va poi spostata sul pollo, alimento che potrebbe ingannare in quanto viene consumato sempre cotto:
“È possibile contaminarsi con Campylobacter perfino toccando solo la confezione, se non perfettamente ermetica. Però nessuno mangia il pollo crudo, il rischio si elimina cuocendo bene l’alimento. E facendo attenzione: non si può usare la stessa pinza che ha toccato la carne cruda per poi prendere quella cotta”
Il consiglio su come evitare contaminazioni:
“Cinque regole d’oro date dall’Oms: scegliere materie prime di buona qualità, conservare alla giusta temperatura, cuocere a fondo, tenere separati cibi cotti e crudi e garantire l’igiene in cucina”