Negli ultimi giorni è stata scoperta una nuova forma di raffreddore, fortunatamente non è collegata al Covid e quindi non si parla di una nuova variante.
I sintomi del super raffreddore molto simili a quelli del Covid
Questa nuova malattia, si presenta come un raffreddore molto intenso. I sintomi, sono molto simili quasi in tutto a quelli del Covid. Questo ha spinto molte persone ad effettuare tamponi per verificare l’effettiva presenza del virus pandemico.
Il risultato però, è negativo. Si, perché non è legato (fortunatamente) al virus che ci ha reclusi in casa per tutto il 2020.
Secondo i media locali, la nascita e la propagazione di questo nuovo raffreddore, è da affibbiare allo scarso livello di difese immunitarie. Questo abbassamento delle difese, potrebbe con tutta probabilità dipendere dal lungo periodo di isolamento subìto in questi anni. Quindi, come è normale che sia, una volta tornati alla vita normale, ci si ammala di più: uno perché è più probabile incontrare persone che possono trasmetterti questo nuovo raffreddore, due perché uscendo di casa, si è esposti a sbalzi di temperatura e alle intemperie del tempo.
I sintomi sono molto simili a quelli del covid, infatti si parla di: stanchezza, naso gocciolante, dolori a testa e in generale alle articolazioni e per finire gola irritata.
Anche la durata è quasi uguale: anche per questo super raffreddore si parla di periodi lunghi settimane.
La differenza sostanziale però, è che non c’è rischio di perdere gusto e olfatto.
Le ipotesi sull’origine di questa nuova malattia australiana
Molti però, più che al calo delle difese immunitarie, segnano come causa d’origine di questa nuova malattia a carattere virale, all’abbandono (totale o parziale) delle misure di sicurezza adottate durante il periodo di emergenza sanitaria.
L’abbandono della mascherina, la riduzione delle distanze sociali, la minor cura dell’igiene delle mani, hanno portato ad una maggiore esposizione e a un maggior rischio di prendere malattie.
Per quanto riguarda poi il caso particolare dell’Australia, c’è anche da tener conto la riapertura delle frontiere, grazie alla quale, turisti e non da tutto il mondo, portano con sè virus sconosciuti all’ecosistema australiano.
Inoltre Ian Mackay, virologo dell’Università del Queensland, slega l’aumento del contagio con l’abbassamento delle temperature climatiche. Infatti, questa nuova ondata di raffreddori e influenze in Australia è avvenuta durante mesi più tiepidi. La causa è da ricercare nei livelli di immunogenicità generali.
“Ci stiamo di nuovo incontrando e avendo una vita sociale, dopo 18 mesi, durante i primi lockdown sono crollate le altre infezioni non Covid. Proprio perché eravamo isolati”
Questa sarebbe quindi la causa naturale della diffusione di questo nuovo super raffreddore.