Cosa è accaduto

“Il suo è stato un gesto eroico. Non sapeva nuotare, ma quando ha sentito il grido di aiuto dei due bambini, non ci ha pensato due volte e si è buttato in mare per cercare di salvarli”

È successo tutto in pochi minuti, a Villaggio Coppola, una frazione marittima di Castel Volturno, in provincia di Caserta.
Il 7 giugno, nello stabilimento “Gabbiani” va in scena una tragedia.
4 bambini, entrano in mare a fare il bagno. La corrente però è molto forte e i bambini vengono presto portati lontano dalla riva.
Iniziano a urlare per chiedere aiuto ed è lì che Rahhal Amarri, un 42enne di origini marocchine, si è gettato in acqua senza esitazioni, anche se non sapeva nuotare. “Said”, come lo chiamavano in quello stabilimento, era solito aiutare il proprietario dello stabilimento durante i mesi estivi. Il suo aiuto è stato prezioso per salvare la vita ai 4 bambini, tornati a riva sani e salvi. Ma purtroppo, Amarri non ce l’ha fatta. Non è ancora chiaro se la morte sia stata provocata per annegamento o per un malore.
Per questo motivo, il corpo si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria presso l’Istituto di Medicina Legale di Caserta.
Nel paragrafo più in basso il racconto dettagliato di ciò che è successo.

La straziante racconto del bagnino Francesco

 

“I bambini erano arrivati con i loro genitori e avevano preso il quarto ombrellone della prima fila. Potevano avere tra i sei o sette anni. Il mare non era agitato, ma qui vicino agli scogli c’è sempre corrente, uno aveva i braccioli, l’altro ne era sprovvisto, ma il mare li ha facilmente trasportati. I genitori hanno cominciato ad urlare e hanno attirato l’attenzione di Said che era alla cassa, proprio davanti all’ingresso del lido. Quando ha visto i bambini in pericolo è corso come un matto. Io ero ad una ventina di metri.”

“Poco più in là c’era un signore che stava pescando telline. Said si è tuffato in acqua nonostante non sapesse nuotare. Da quando è qui non ha mai fatto il bagno. Ho visto la scena e mi sono lanciato anch’io in acqua. E con l’aiuto anche dell’altro signore, che è corso subito, siamo riusciti a portare i bambini più a riva e consegnarli al padre. Ma nel frattempo Said urlava. Mi sono buttato in acqua per cercare di salvarlo, era in difficoltà. Si aggrappava a me e mi stava trascinando sotto. Ho dovuto lasciarlo. Poi sono rientrato in acqua col pattino, ma il suo corpo già galleggiava. L’abbiamo portato a riva io e il signore delle telline

“Quando sono arrivati i soccorsi del 118, che hanno tentato di tutto per rianimarlo, non c’è stato nulla da fare. Se solo mi avesse aspettato, forse tutto questo non sarebbe successo. Io ero dietro di lui, a pochi metri”

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