Passano i giorni ma la guerra che si sta combattendo sul suolo ucraino non sembra dover cessare a breve, anzi. Più trascorre il tempo, più escono fuori notizie di nuovi ordigni con capacità diverse da quelli usati in precedenza, più cattivi e più circoscritti, atti a mirare i luoghi più significanti delle principali arterie di Kiev.
Le mosse di Putin
Opposta all’avanzata russa, c’è la NATO che al momento sta ponderando tutte mosse (a lieve impatto) possibili per contrastare il governo del Cremlino. La Bielorussia si è subito mossa in favore di Putin invece, mentre molti altri paesi sono rimasti “a guardare” senza muoversi, per non inasprire la disputa e non rompere l’equilibrio della tensione venutasi a creare tra le due superpotenze che si contendono l’Ucraina.
Ciò che ha caratterizzato questa disputa è la sua natura repentina. Vero è che le battaglie tra ucraini e russi stanno andando avanti da anni e non mesi, ma ora la disputa è arrivata ad un livello successivo, si è ingigantita fino a raggiungere il livello planetario: tutto il mondo ora ha gli occhi puntati sugli accadimenti dell’est europeo.
È ovviamente molto difficili riuscire a prevedere le mosse russe, soprattutto perché in ogni guerra, non c’è mai un solo obiettivo e non c’è mai un piano d’attacco fisso e che non preveda molte variabili. Anche se non è possibile prevedere tutte le mosse della Russia, c’è chi ha provato a profilare almeno la persona di Putin, cercando di creare una chiave o un codice che permetta di decodificare le macro-mosse che attuerà la nazione che governa.
Le conseguenze delle sue azioni e il sollevamento
Chi ha voluto veramente questa guerra? Il popolo ucraino e quello russo sono sempre stati molto a contatto, ad esempio molti ucraini sanno parlare il russo così bene che non si può quasi parlare di una seconda lingua, si possono quasi nominare come “popoli fratelli”.
Come è ovvio che sia, la maggior parte delle accuse ricade sul nome di Vladimir Putin.
L’Equipe, quotidiano francese che tratta soprattutto temi sportivi.
Infatti proprio tramite questo aspetto cerca di esaminare la personalità del leader russo.
Con l’articolo “Vladimir Putin, il judo e la via della durezza”, il quotidiano, cerca di trovare un collegamento tra il leader del Cremlino e l’arte del Judo da lui praticata.
Tuttavia, un vero e proprio collegamento non c’è in quanto questa nobile arte si fonda sul principio del rispetto dell’avversario (con lo scopo di non fargli male) e su quello della mutua prosperità per sé e per gli altri.
Ed è per questo motivo che la IJF (Federazione Internazionale del Judo) ha sospeso Putin dal proprio organigramma che ricopriva i ruoli di Presidente onorario e Ambasciatore.
Questo è un vero e proprio attacco non armato, ma atto a screditare direttamente la persona, a svalutarne il suo valore.
Sarà abbastanza questo scotto da pagare per tutte le vittime che, purtroppo, si stanno registrando in questi giorni sul territorio ucraino?