Dopo gli avvenimenti in Ucraina e le intenzioni del governo Draghi, si potrebbe andare incontro ad un nuovo Lockdown, ma stavolta energetico!

Le conseguenze di una guerra a cui non eravamo preparati

Inutile elencare gli enormi danni economici che questa guerra sta portando con sé. Più si è legati alle esportazioni di questi paesi in guerra, più si è sempre più sul filo del rasoio.
L’Italia, come abbiamo visto in questi giorni, è quasi totalmente dipendente dal gas russo, la materia che sfrutta di più. Il rincaro in questi giorni di conflitto non ha riguardato solamente il carburante e la bolletta della luce, ma anche il grano. Questa materia prima sfruttata per fare pane e pasta, viene esportata in tutta Europa dall’Ucraina.
Il premier Draghi, ha già varato una serie di contromosse per sopperire a tutte le mancanze del nostro paese. Per adottare queste contromisure però, occorre mettere d’accordo tutti e in più serve il tempo materiale per metterle in pratica (nel vero senso della parola)
Una di queste contromosse che ha intenzione di sfruttare il primo ministro, c’è la riapertura delle centrali a carbone.

La risposta secca dell’immunologa Antonella Viola che mette in allarme tutte l’Italia

“Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato”

Questo il pensiero di Draghi contro cui, l’immunologa Antonella Viola si scaglia contro del sito NicolaPorro.it

Di tutta risposta, l’immunologa su questo sito avverte dei rischi ai quali andremo incontro in caso di via libera al carbone:

“Uno studio dell’Agenzia europea dell’ambiente ha stimato che le centrali a carbone sono responsabili, nella sola Europa, della morte di 23.000 persone ogni anno”

Indubbio è che le centrali a carbone siano parecchio invasive per l’ambiente. Non a caso sono state dismesse per un motivo.
Al posto di creare danni irreparabili all’ambiente solo per sopperire nel breve periodo di questa mancanza di materie prime importate dalla Russia, Viola focalizza l’attenzione sul risparmio e l’efficienza della poca energia che rimane:

“Le scelte dei governi devono essere sostenibili, nel breve così come nel lungo temine e la scelta di riaprire le centrali a carbone non lo è. Bisogna puntare a efficienza e risparmio di luce e gas”

Quindi, la soluzione più plausibile per lei sarebbe quella di entrare in un lockdown energetico, e cioè non quel lockdown che ci ha costretto in casa in questi anni, ma un lockdown che punta a far risparmiare agli italiani luce ed energia. Tutto questo per evitare le riaperture delle centrali a carbone.
Nel mentre però, è necessario pensare ad un piano sostenibile per il medio e lungo termine.

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