Ancora un aggiornamento sul caso della piccola Elena Del Pozzo: alla visione delle telecamere, nuovi dettagli sono emersi sul giorno dell’uccisione della piccola.
Il filmato delle telecamere della sicurezza che potrebbe nascondere qualche dettaglio in più
Grazie al filmato delle telecamere di sicurezza, mandate in onda dalla trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4 e condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si evincono subito alcune cose e soprattutto le tempistiche dell’omicidio.
Infatti, grazie al filmato, possiamo con assoluta certezza escludere la possibilità che Elena sia stata uccisa in casa: il luogo dell’uccisione è il bosco vicino l’abitazione, dove Martina Patti con una subdola scusa ha condotto la piccola Elena.
Il tutto, sarebbe accaduto al rientro dall’asilo. La madre, dopo esser andata a prendere la figlia, ha commesso tutto nel giro di un’ora e mezza.
Infatti, dopo aver martoriato il corpo della piccola e averla seppellita priva di vita, Martina Patti fa rientro nella sua abitazione
Cosa hanno registrato le telecamere
Tre sono stati i passaggi fondamentali ripresi dalle telecamere.
Il primo riprende le due in casa. Mentre Martina Patti stava stirando, la piccola Elena aveva da poco finito il budino e stava guardando i cartoni animati. Questo breve passaggio, dura solamente 24 minuti.
Dopo questo piccolo lasso di tempo infatti, si passa al secondo momento chiave delle riprese: l’uscita di casa. In questi frame mamma e figlia sono i auto, Martina guida mentre la bambina è seduta nei posti dietro.
Ed infine, arriva il terzo momento clou, ovvero il rientro a casa, dove però non è presente la piccola Elena. Questo terzo passaggio chiave è stato registrato dalle telecamere un’ora e 9 minuti dopo il primo, alle 15:03.
Quindi, sottratti i minuti che ha impiegato ad arrivare sul posto (presumibilmente pochi data la breve distanza dall’abitazione) a Martina Patti è bastata all’incirca un’ora per uccidere e poi seppellire il corpo della piccola Elena.
Nelle telecamere, non si evince nessuna espressione sul volto della madre al rientro a casa, nessun tremolio e nessun’agitazione. Sembra completamente priva di emozioni.
L’unico particolare che potrebbe nascondere qualche informazione in più, sono quei secondi in cui la madre è rimasta a temporeggiare sul cruscotto della sua auto.
Si presume che siano stati proprio quei secondi a permettere l’occultamento dell’arma del delitto che non è stata ancora trovata.
Per ulteriori aggiornamenti, bisognerà attendere ancora qualche ora.