Questo potrebbe essere uno di quei provvedimenti emanati dal governo che potrebbero gettare nel caos parecchie abitudini e letteralmente scombussolare gli orari di qualsiasi attività. Ecco qual è stata la decisione dell’Italia a tal riguardo.
La fine dell’ora solare
Come purtroppo possiamo notare da qualche settimana, l’autunno sta per arrivare. Con sé porta anche un leggero (per ora) abbassamento delle temperature e un po’ più di buio durante le nostra giornate.
Nonostante questo, domenica 30 ottobre entrerà in vigore l’ora solare, ma potrebbe essere l’ultima volta che compiamo un gesto simile.
Su questo argomento, ogni anno le forze politiche accendono il dibattito tra chi vorrebbe tenerla e chi invece è contrario. Almeno per quest’anno però, tutto resta come sempre.
Con il passaggio all’ora solare quindi, potremmo usufruire di un’ora in più di sonno (per il primo giorno), a scapito però di un’ora di luce in meno il pomeriggio. L’orologio infatti dovrà puntare un’ora indietro: alle 03:00 di mattina di domenica 30 ottobre, si dovranno puntare le lancette di nuovo alle 02:00. L’ora solare resterà in vigore fino al 26 marzo dell’anno prossimo.
Il dibattito sull’abolizione dell’ora solare
Con l’inasprirsi del conflitto tra Ucraina e Russia però, con le bollette che aumentano sempre di più, c’è più di qualcuno che tramerebbe di togliere di mezzo l’ora solare, dando per motivazione un presunto risparmio energetico tratto dall’abolizione di essa.
Sicuramente le bollette di quest’inverno, a causa del conflitto nell’est Europa, saranno salatissime.
Il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale, Alessandro Miani, ha così avanzato l’ipotesi dell’abolizione dell’ora solare per risparmiare qualche euro sulla bolletta.
A controbattere a questa proposta, arriva direttamente la risposta del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani:
“Non sembra esserci un particolare vantaggio da un punto di vista energetico perché quell’ora che si guadagna la sera molto probabilmente la si perde la mattina, dal momento che ci si sveglia col buio. E allora alla fine il vantaggio medio non è altissimo”
E ha concluso ponendo l’attenzione sulle possibili problematiche che però potrebbero insorgere:
“In più se non ci si muove unanimemente ci sono dei problemi non da poco sul fatto che cambiano gli orari al confine“
La possibile soluzione però, per lui, sarebbe proprio questa:
“Tuttavia di fronte ad un gravissimo inasprimento del problema ci si potrebbe pensare, ovvero smart working più ora legale al 100% per tamponare i costi”