Anche nel giorno della ricorrenza dell’Unità Nazionale, non poteva che tener banco la situazione russo-ucraina.

Il pensiero del Capo di Stato sul futuro del conflitto

Il Capo di Stato Sergio Mattarella, ieri (17 marzo), nel suo discorso alla nazione per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia, richiama l’attenzione sulla questione est-europea. L’appello che fa, è in primo luogo quello della coesione negli aiuti, soprattutto fra stati europei ma non solo, invita anche a impegnarsi a fermare le ostilità in nome del diritto internazionale:

“La indivisibilità della condizione umana ci deve spingere oggi, con fermezza, insieme agli altri paesi che condividono i valori democratici, ad arginare e a battere le ragioni della guerra aperta dalla Federazione Russa al centro dell’Europa. Italiani ed europei siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite, e all’impegno perché si fermino i combattimenti, si ritirino le forze di occupazione e venga ripristinato il diritto internazionale”

Queste parole, possono essere viste anche come un ultimo, disperato, appello alla democrazia anche dove, ad oggi, la democrazia non c’è.
Poi, facendo un parallelo con il popolo italiano, sottolinea ancora una volta l’importanza di coesione, non solo letterale ma anche di intenti, vista come unico arma per superare qualsiasi avversità:

“La coesione e i valori che uniscono gli italiani hanno reso forte la nostra comunità, consentendole di affrontare e superare prove e difficoltà grandissime, come la tremenda pandemia e le sue conseguenze”

I valori dell’Unità d’Italia come esempio per fermare le ostilità

Perché proprio durante una ricorrenza simile, il Sergio Mattarella si concentra sulle ostilità tra Russia e Ucraina?
Il collegamento tra i due argomenti c’è e il Presidente non tarda ad esporlo.
I valori che hanno unito l’Italia e formato la nostra costituzione, devono essere da esempio per tutto il resto dell’Europa e per i paesi coinvolti nel conflitto al centro dell’Europa.

“Ora più che mai i simboli della Repubblica Italiana, in cui gli italiani si riconoscono, ci inducono a riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia, sul valore dei diritti dell’uomo, primo dei quali è il diritto a vivere in pace. A tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome di questi ideali si rivolge oggi il pensiero del popolo italiano”

Con queste parole, ringrazia ancora una volta chi, anni e anni fa, ha sacrificato tutto per permettere alla nostra amata Italia, la libertà di vivere liberi e in pace. Diritti che come abbiamo visto purtroppo, nell’est europeo non sono molto presi ancora in considerazione.

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