Dopo un bel po’ di settimane, si torna a parlare di Stefano Tacconi. Ecco quali sono le novità riguardanti lo stato di salute del campione.
Cosa era successo a Stefano Tacconi
Il campione era stato ricoverato lo scorso 23 aprile. La causa era un’improvvisa emorragia cerebrale. Dopo il ricovero, lo scorso 6 giugno è arrivata l’operazione.
Stando alle parole dei medici, l’emorragia era stata causata da un aneurisma.
Inizialmente c’è stata grande paura per il campione, in quanto le sue condizioni sono risultate subito gravissime e poco stabili. L’ex portiere dell’Italia, poteva peggiorare o migliorare nel giro di poche ore. Dopo l’operazione di qualche settimana fa, fortunatamente le cose sono state incanalate nel verso giusto e le sue condizioni sembrano essersi stabilizzate. Filtra molto ottimismo adesso in tutta la famiglia Tacconi.
Le condizioni di Tacconi spiegate dal direttore della struttura
In un breve nota, il direttore della struttura di neurochirurgia dell’ospedale alessandrino, Andrea Barbanera, ci aggiorna sulle condizioni del campione che da qualche mese è in ospedale per un’emorragia cerebrale:
“Poiché dall’esito della Tac la condizione di Stefano è risultata stabile è stato trasferito al Presidio Riabilitativo Borsalino dell’Azienda ospedaliera di Alessandria. Qui potrà iniziare il suo percorso di riabilitazione: ha già riacquisito una buona vigilanza, quindi i presupporti per una progressivo miglioramento ci sono.”
Notizie rassicuranti quindi per l’ex portierone della Nazionale e della Juventus. Ma il direttore conclude il suo intervento esplicativo ricordando che, anche se i presupposti sono molto buoni, Tacconi dovrà ancora sottoporsi ad altri controlli per monitorare il più precisamente possibile, la sua condizione di salute:
“Naturalmente dovrà ancora eseguire dei controlli radiologici, ma dopo l’ultimo intervento non ha più problemi in sospeso”
Insomma, le notizie che tutti noi fan stavamo aspettando, sembra proprio che il momento più buio sia passato. Non ci resta che attendere altre buone notizie dal centro riabilitativo, quindi. Nel frattempo, rinnoviamo il nostro più sincero “In bocca al lupo!”.