Grazie ad una recente intervista, emergono nuovi dettagli sul rapporto madre-figlio e sull’ambiente in cui i due abitavano.
Una storia assurda
Emergono nuovi dettagli per quanto riguarda l’assurdo omicidio di Valentina Giunta, 32enne di Catania.
“In famiglia sapevamo che correva dei rischi ed avevamo paura, per questo la incitavamo ad andare via”
“Quello che è successo era prevedibile, ce lo aspettavamo, per questo non la lasciavamo mai sola. Sapevo che prima o poi quel figlio che lei amava le avrebbe fatto del male”
Nonostante un brutto presentimento aleggiasse nell’aria, nessuno si sarebbe aspettato tale epilogo.
Valentina che era intenta a sistemare le ultime cose prima di lasciare la casa dalla quale voleva scappare, viene raggiunta da 4 colpi di coltello.
A inferirgliele il figlio 15enne.
Come ha affermato il medico, la donna è stata colpita:
“con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte”
I dettagli emergono dall’intervista alla cugina
Qualche tempo fa, la cugina della vittima, Cristina Bonazinga, ha parlato al Corriere della Sera. Ciò che emerge è agghiacciante e fa il quadro completo della situazione malsana in cui Valentina e suo figlio minore vivevano ogni giorno.
“Quando Valentina è stata uccisa ero a Pavia; prima di partire le avevo detto di venire con me ma voleva sistemare le ultime cose per la vendita della casa”
Racconta, e continua rammaricandosi di non aver fatto qualcosa in più:
“Devo fare i conti con tutta la rabbia che ho dentro, c’erano stati tanti, troppi segnali; il figlio maggiore era stato totalmente plagiato dalla nonna paterna con la quale viveva mentre padre e nonno sono in carcere”
Poi spiega il rapporto che madre e figlio maggiore avevano in quel periodo:
“Il ragazzo aveva sviluppato un odio profondo nei confronti della madre e, come suo padre, non accettava che volesse rifarsi una vita andando via da Catania con il fratello minore di 10 anni. Si era schierato dalla parte del padre, che idolatrava”
Ma non c’erano solo i problemi con il figlio. Valentina per colpa del suo ex non è mai riuscita a vivere tranquilla:
“Suo marito dal carcere, dove si trova per furti d’auto e tentato omicidio, la minacciava con messaggi anonimi che le faceva arrivare da numeri non rintracciati; auto rigata; appartamento distrutto dalla spedizione punitiva dei parenti dell’ex; mio zio pestato a sangue sempre dai parenti e portato in ospedale con il setto nasale rotto…”