Tenete pronti gli orologi, tra poco si torna al sole!
Perché si cambia l’orario ogni anno?
Ogni anno, come già sappiamo tutti, intorno al periodo primaverile, si spostano le lancette del nostro tanto amato orologio.
Purtroppo per noi, per “guadagnare” un’ora di sole, dobbiamo pagare il prezzo di dormire un’ora in meno. Prezzo ovviamente esiguo in quanto si “paga” dazio solamente la notte del cambio, basta organizzarsi per tempo!
Per noi italiani sembra scontato adottare questa misura ogni anno, ma non è (e non è stato) così nella maggior parte del mondo. Infatti, il cambio tra ora legale e ora solare (che viene adottata ad ottobre) viene per lo più usato nei paesi nord-occidentali come Europa e Nord America.
Al contrario dell’ora solare (detta anche ora civile convenzionale) che entra in scena l’ultima domenica d’ottobre, l’ora legale ha inizio l’ultima domenica di marzo. È sempre stato così e (come vedremo più avanti) rischia di non esserlo più.
Ma perché ogni anno, a marzo, viene spostato l’orologio un’ora avanti? Qual è lo scopo di questa modifica delle lancette?
L’ora legale è una misura presa per sfruttare al meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo.
Come già detto, avverrà nella notte dell’ultimo weekend di marzo: alle 2 della notte compresa tra sabato 26 e domenica 27, le lancette verranno spostate un’ora avanti.
Continueremo a cambiare orario?
Molti paesi (anche europei) lamentano sempre più spesso l’adozione di questa misura che serve anche a risparmiare energia in quanto, avendo più ore di sole da sfruttare, ci sarà un bisogno sempre minore di utilizzare la corrente elettrica, almeno per quanto riguarda l’illuminazione.
Già gran parte del globo terreste, non usa più quest’alternanza: tra i paesi e continenti che hanno in passato approfittato di quest’alternanza ma che ora non la sfruttano più, ci sono: Asia, quasi tutta l’America Meridionale, quasi la metà dei paesi africani (dove l’altra metà non l’ha mai adottata).
Anche a livello europeo iniziano i primi dibattiti al riguardo e l’UE ha ormai tolto l’obbligo di adottare quest’alternanza, lasciando ai singoli paesi che ne fanno parte la decisione di adottarla o meno. Il rischio più facile da immaginare, è quello di assistere tra qualche anno ad un vero e proprio “mosaico di fusi orari”.
L’Italia, al contrario di molti paesi Nord-Europei, ha già depositato una richiesta formale all’Unione Europea. La decisione è quella di lasciare tutto com’è e quindi di mantenere l’alternanza tra l’ora solare e l’ora legale.