Il mese di febbraio, in questi ultimi anni, non ha più portato notizie buone. Da quando gli anni ’20 del duemila hanno avuto inizio, ogni inizio del calendario è stato sempre un po’ turbolento. Inizia tutto con la pandemia e sta proseguendo due anni dopo con una probabile guerra.
Le storie di una guerra
Tutti i macro-eventi della storia, hanno una costellazione di micro-narrazioni che la compongono e che, grazie al famosissimo effetto farfalla, possono anche scombinare totalmente le sorti degli stessi eventi.
Ma le micro-storie sono tantissime e purtroppo la maggior parte di esse non riesce ad avere un peso tale da cambiare la narrazione principale. Spesso queste storie non vengono neanche conosciute o vengono taciute dai più.
Nei giorni di oggi però, possiamo avere la possibilità (più che fortuna) di conoscere accadimenti ed eventi che sono migliaia di chilometri lontani da noi. Almeno al momento.
Con la preparazione di una guerra che si presume avere un convoglio di forze armate enormi, non si può più sapere quanto siano lontane da noi le storie di guerra che vediamo in tv o sulle varie app social. Potrebbe essere questione di tempo prima che raggiungano anche noi, i nostri luoghi, i nostri amici.
Però, ciò che c’è di diverso rispetto alle altre guerre è proprio questo. Tutti possiamo vedere ciò che accade. Tra gli anni ’60 e ’70, infatti, erano molti i servizi dei telegiornali che venivano accusati di censurare molti dei fatti che accadevano in Vietnam a favore di una narrazione che strizzava l’occhio al pensiero filo-americano.
La storia di un papà che va in guerra per l’Ucraina
Mentre i capi di stato decidono di farsi la guerra forse con troppa leggerezza, c’è chi in guerra ci va davvero. C’è davvero chi, nel freddo dell’est scende da una camionetta con un fucile in mano. C’è chi è costretto a lasciare tutto per combattere una guerra che non ha scelto, per cose che non gli interessano.
Tra tutti questi, grazie ad un video su YouTube, veniamo a scoprire la storia di un papà che saluta la sua bambina.
Per lui è stato troppo poco il tempo che ha trascorso con lei. La bambina dal video non sembra avere più di 5 anni. Ora si ritrova ad imbracciare il fucile mentre la sua famiglia viene portata in una safe zone.
Le immagini mostrano come, sotto gli occhi della moglie, il papà piangendo saluta la piccola, le toglie il cappello e le fa un dono. Le regala la sua collanina, nella speranza che non si trasformi in un ricordo troppo presto. Nella speranza magari di poterla guardare al collo di sua figlia mentre cresce. I due scoppiano a piangere, poi però la bambina con la madre devono salire sul bus che le porterà in salvo. Lui rimane lì fuori dal bus, appoggiando la mano aperta davanti alla figlia dall’altra parte del finestrino. Sperando che non sia l’ultimo saluto.