Ufficiale: milioni di italiani pronti a scendere in piazza
In queste ultime settimane, sono aumentati i prezzi di moltissimi beni di prima necessità, e non.
Proprio ieri, la Federvini non ha trovato soluzioni, lanciando l’allarme e facendo prevedere l’aumento del prezzo dei prodotti.
Solo pochi mesi fa, c’è stato un forte aumento dell’energia elettrica e del gas saliti a luglio del 12% e del 21% rispettivamente.
Un duro colpo per il portafoglio degli italiani, che preoccupa molti economisti e cittadini.
Le ripercussioni ci sono state anche per quanto riguarda i carburanti, e su tutta la filiera collegata ad essa
Vino a rischio?
La crisi non è solo per l’Italia, ma è per diversi paesi dopo i lockdown.
Già da anni, gli esperti puntano il dito contro i comportamenti consumistici delle feste.
Le distillerie americane, sono sprovviste delle bottiglie per confezionare il prodotto.
In Florida la St Augustine Distillery ha il quantitativo per colmare circa cinquemila casse di vodka, gin, rum e whiskey in attesa del vetro per imbottigliare.
Questo problema, nasce proprio in questo periodo che è uno dei periodi d’oro per l’industria degli alcolici.
Negli USA, ed anche nel resto del mondo, il mercato di questi prodotti è cresciuto ampiamente nel periodo della pandemia, e centinaia di produttori ora sono nuovamente messi in difficoltà dai rincari e stop forzati.
Nel nord America, il costo delle materie prime, diventate irreperibili, si fa sentire su tutti i livelli del mercato.
Anche le tasche dei consumatori ne soffrono, per il prezzo di benzina e diesel, che si ripercuote sull’approvvigionamento del cibo in un sistema dove la gran parte delle merci si organizza in una distribuzione su gomma.
Il trasporto in queste forme ha un impatto altamente inquinante, ed ora il costo applicato sul prodotto per questa voce, è sempre più alto.