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Lo schianto fatale in auto è costato la vita alla giovane attrice italiana

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La carriera di Ludovica

Qualche giorno fa, più precisamente nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile, la giovane attrice Ludovica Bargellini. Nata a Pistoia, quella sera si trovava nel quartiere della Montagnola perché da anni ormai era residente nella Capitale. Aveva 35 anni e nel suo background c’erano gli studi di Costume presso il Centro sperimentale di cinematografia, per poi passare al teatro. Ha debuttato al cinema nel 2011 con “Non c’è tempo per gli eroi”, proseguendo poi la sua carriera prendendo parte anche a produzioni importanti, come ad esempio il film “Finalmente la felicità” di Pieraccioni. Qualcuno la potrà ricordare anche per degli spot molto recenti girati per Dolce & Gabbana e per il noto marchio Campari. I più giovani invece l’avranno sicuramente vista nel videoclip musicale di Franco126 “Che senso ha”, o nei panni di Sofia in Dylan Dog vittima degli eventi” la famosa web-serie targata The Jackal.

L’incidente e le possibili cause

Si è schiantata con l’auto in zona Eur, a Roma, all’incrocio tra la Cristoforo Colombo e via di Grotta Perfetta.
Sul posto sono subito accorsi i vigili del fuoco, accompagnati da un’ambulanza. è stato necessario l’uso del divaricatore e cesoie per liberare la 35enne dal cubicolo malridotto. Per l’attrice, estratta dalle lamiere della sua auto e portata d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio di Tor Vergana, non c’è stato nulla da fare.
In queste ore si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Le prime supposizioni affiderebbero la causa del violento impatto ad un colpo di sonno, considerata l’ora tarda.
Perdendo il controllo della sua Lancia Y, l’auto si è violentemente schiantata poi contro il divisorio della carreggiata, provocandole la morte.

SVELATO IL SEGRETO DELLA PRINCIPESSA CHARLENE

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La principessa sembra aver celato per mesi un segreto gelosamente custodito nella terra africana che qualche giorno fa è stato svelato dalla rivista tedesca Bunte.

La situazione attuale a Monaco

Qualche settimana fa, ad inizio anno, Charlene era tornata a far parlare di sè e della sua famiglia con il suo ritorno dal Sud Africa.
Molte le voci di gossip che aleggiano intorno alla coppia. Ufficialmente però, la principessa era ricoverata in Africa per una grave infezione otorinolaringoiatrica.
Lo scorso anno, per questa problematica, ha sostanzialmente passato 10 mesi in terra africana, dove si è sottoposta a ben quattro interventi chirurgici.
Qualche giorno fa, su Instagram è spuntato il post per gli auguri pasquali: nella foto è ritratta tutta la famiglia, felicemente distesa su un prato tra un cestino e i cuscini, con i gemellini Jacques e Gabriella di 7 anni e il principe Alberto.
Ma alcune voci di corridoio, non vedrebbero così unita la famigliola. Infatti, si fanno sempre più insistenti le voci che affermano che Charlene soffra della “Sindrome di Rebecca”, una patologica forma di gelosia che le impedirebbe di vivere il presente serenamente. Questa strana patologia sarebbe originata dal trascorso amoroso e sessuale di suo marito Alberto II. Si manifesta con incontrollati impulsi rabbiosi e aggressivi.

Cosa è appena successo in Sud Africa

Ma non sono le uniche voci che testimonierebbero una rottura nella coppia. Un’altra voce sostiene che il matrimonio tra i due non sia ancora stato rotto per via di alcuni accordi che la coppia ha pattuito segretamente: per evitare il divorzio è stato concesso alla principessa un graduale allontanamento dagli impegni e dai doveri istituzionali di corte.
Ma allontanandosi sempre più dalla corte, dove andrà a rifugiarsi Charlene?
Secondo la rivista Bunte, la principessa ha già le idee chiarissime ed ha anche già gettato le basi per il suo futuro lontano da Monaco.
Charlene possiede già un’importante fondazione che si occupa di istruire sul nuoto e fare prevenzione dall’annegamento, ma non è l’unica. Infatti, ne gestisce diverse e negli ultimi giorni, ne ha fondata un’altra del tutto nuova, lontanissima da Monaco e dal principe Alberto, proprio in Sud Africa, il paese dove ha le radici la sua famiglia!

Tragico lutto: la Clerici distrutta dal dolore

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Ecco il messaggio commovente lasciato sui social della famosa conduttrice Rai. Il lutto l’ha sconvolta. Il commovente pensiero dopo la perdita.

Il ritorno della presentatrice

Dopo un lungo periodo lontano dai riflettori del piccolo schermo, Antonella Clerici è tornata in tv.
In questo periodo lontana dalle luci della ribalta, ha potuto dedicarsi a pieno alla sua famiglia. Però, non si può tenere per troppo tempo lontana una professionista da ciò che ama. Infatti, sia la presentatrice che la Rai, avevano bisogno di ritrovarsi. Ora, Antonella conduce “È sempre mezzoggiorno”, il nuovo programma di Rai1.

A chi chiede quale sia il suo segreto che rende quasi indispensabile la sua presenza nelle reti Rai, soprattutto in orario di pranzo, risponde:

“Lavoro per Rai1, una rete popolare e generalista: quando sono indecisa tra due termini cerco di usare quello più facile. Se scelgo il più difficile ricorro anche a un sinonimo, perché bisogna arrivare a tutti. È importante farsi capire”

Ma in questi giorni, la presentatrice non è al 100%, infatti ha subìto un grave lutto che l’ha fatta piombare in una grande tristezza.

Le commoventi parole di Antonella Clerici

Si tratta di Catherine Spaak, celebre attrice, ballerine e conduttrice belga naturalizzata italiana. Catherine per Antonella ha sempre costituito un punto di riferimento. L’ex presentatrice de “La prova del cuoco” non ha mai fatto segreto della sua ammirazione per Catherine. A dire il vero non era l’unica: molte figure dello spettacolo hanno adottato Catherine come esempio professionale.
Ciò che legava le due però era un genuino rapporto di amicizia, nonché reciproco sostegno.
Senza dar freno alle emozioni, Antonella ricorda così l’appena scomparsa collega e amica Catherine Spaak:

“Ti ricorderò sempre intelligente, mai banale, libera, affascinante. Ho amato moltissimo il tuo “Harem” dove mi invitavi spesso. Tanti anni fa avevamo pensato di riproporlo assieme…poi la vita è andata diversamente…”

Un messaggio sui social che testimonia l’immenso dolore e rammarico per la perdita di un’amica più che una collega.

Putin sul nuovo missile Sarmat: “Farà riflettere chi ci sta minacciando”

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Il nuovo missile che terrorizza l’occidente

Ormai qualche ora fa, è stato testato con successo un nuovo missile russo, che ha la capacità di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futuro”.
Quest’evento, ha tutta l’aria di essere una vera e propria intimidazione, non solo per l’Ucraina ma per l’occidente intero, infatti non è un caso che questo test sia avvenuto nello stesso momento in cui Mosca ha inviato a Kiev una “bozza con chiara proposta per riprendere i colloqui”.
Il missile in questione, denominato Sarmat, potrebbe costituire realmente la chiave di volta per il termine o l’inasprimento del conflitto.
Anche se, ascoltando le dichiarazione del leader del Cremlino, ha uno scopo puramente difensivo, non è quindi stato programmato per una pesante offensiva:

“È davvero un’arma unica che aumenterà il potenziale militare delle nostre forze armate, manterrà la Russia al sicuro dalle minacce esterne e farà pensare due volte coloro che cercano di minacciare il nostro Paese con una retorica selvaggia e aggressiva”.

Il missile è stato lanciato dal cosmodromo di Pleseck, nella regione di Arkhangelsk. Ha finito la sua corsa pianificata nell’area di impatto di Kura in Kamchatka, dopo aver coperto oltre 5.450 chilometri. Ciò vuol dire che questo missile, può esser programmato per colpire qualsiasi bersaglio in Europa.

La reazione degli Stati Uniti

Dopo 57 giorni di guerra quindi, Putin ha calato uno degli assi più pesanti.
Gli Stati però non sembrano essere spaventati, almeno non al momento.
Per il Pentagono, il lancio del missile sarebbe stato un test di routine e non una potenziale minaccia, in quanto affermano:

“Nessuna paura, eravamo pronti”

A quanto si apprende, Mosca aveva già avvertito (adeguatamente e per tempo) Washington per quanto riguarda lo svolgimento di questo test.
Il lancio è stato solamente il primo di una lunga serie di lanci già programmati in precedenza.

Vladimir Luxuria, ecco com’era da uomo

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Luxuria contro Sgarbi a Domenica Live

Accesissima discussione tra il critico d’arte e l’ex deputata a Live Non è La D’Urso:

“Ce l’hai il ca**o o no? Sei un uomo? Allora sei una donna? Non hai il ca**o quindi?! Io amo i travestiti, ho sempre avuto rispetto per te. Vuoi litigare. Non mi rompere il ca**o!”

Inizia così la discussione che da subito ha avuto dei toni molto alti. Neanche la D’Urso poteva immaginare la durezza delle parole pronunciate da Sgarbi. Un attacco offensivo, al quale ha dovuto mettere una pezza proprio la presentatrice Barbara D’Urso sui suoi social:

“Voglio mandare un abbraccio pubblico a Vladimir Luxuria perché c’è rimasta male del fiume in piena che è stato Vittorio Sgarbi l’altra sera. Sapete lui è inarrestabile, nessuno riesce a fermarlo e Vladi è l’unica che sa gestirlo”

E continua:

“Probabilmente, l’altra sera Vladi era un pochino più fragile. Ci siamo scritti l’altra notte al termine della trasmissione, ci siamo mandate dei cuori su WhatsApp. Mi dispiace che sia accaduto in una mia trasmissione!”

Le parole di Sgarbi sono rimaste senza una controbattuta, ma il commento di Luxuria a tutto ciò è stato schietto e diretto:

“L’omofobia e la transfobia si combattono sempre: quando accade fuori ma anche quando si verifica dentro uno studio televisivo”

Il nuovo confronto tra i due

I due in conclusione, a seguito dei tweet e dei toni un po’ troppo sopra le righe, vengono di nuovo invitati da Barbara D’Urso. Stavolta il giorno è particolare, infatti si trattava della giornata mondiale contro l’omofobia.
Poco prima della trasmissione però, proprio in occasione di questa giornata, Vladimir aveva postato una foto su Instagram di lei da ragazzo, con una descrizione che trasuda orgoglio:

“Mai dimenticare chi ero ieri per capire meglio chi sono oggi mai dimenticare i lividi delle botte sul viso e le ferite del dolore sul cuore per gli insulti e le porte sbattute in faccia: queste cicatrici sono medaglie alla resistenza di chi non si arrende e continua a credere nella principale libertà: essere se stessi”

Questa risposta ricorda a tutti che al posto di sbraitare, sarebbe sempre meglio conoscere chi si ha davanti, con garbo, perché tutti hanno una storia difficile da raccontare.