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AEREO PRECIPITA E SI SCHIANTA, CI SONO DECINE DI MORTI. I PRIMI AGGIORNAMENTI

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Terribile tragedia aerea è avvenuta poco fa. Ancora parecchi sotto shock. Per le vittime purtroppo non c’è stato nulla da fare. Ecco cosa e dove è accaduto tutto ciò.

Ancora un altro disastro aereo

Non è il primo e purtroppo non sarà neanche l’ultimo incidente che avviene ad alta quota. Molto spesso però, a differenza degli incidenti stradali, le condizioni per le quali si è verificato, non sono subito chiare. Fortunatamente, non avvengono molto spesso, soprattutto perché quando accadono, il numero delle vittime è sempre altro, causa numero dei passeggeri e l’altezza in cui avvengono.
Non si può dimenticare ad esempio, l’episodio di qualche settimana fa, dove un un aereo di linea della ITA Airways che stava percorrendo la tratta New York – Roma, per diversi minuti, non ha più risposto alla torre di controllo. Tutto ciò successo mentre il velivolo sorvolava il territorio della Francia, tanto che per sincerarsi della situazione, l’aereo di linea era stato raggiunto da due caccia francesi. Dopo attimi di panico, si scoprì che i piloti si erano addormentati sul posto di comando, rispondendo alla torre di controllo solamente dopo diversi minuti. Ovviamente il capitano è stato licenziato seduta stante.

Ecco cosa è accaduto

La tragedia che è accaduta il 29 maggio però, riguarda i cieli del Nepal.

È qui che un aereo di linea è scomparso dai radar, tra le montagne rocciose.
Il velivolo era un bimotore Twin Otter decollato dalla città di Pokhara alle 9:55 locali di ieri.
Subito si è partiti alla ricerca del velivolo ma le condizioni climatiche sono state tutto il tempo avverse:

“È molto difficile raggiungerla a piedi. Una squadra è stata portata vicino alla zona da un elicottero, ma al momento il tempo è nuvoloso, quindi non è stato possibile volare”

“Gli elicotteri sono in attesa che le nuvole si diradino”

Era l’ordine principale, poi data l’urgenza:
“il meteo è molto brutto ma è stato possibile inviare una squadra sul posto”

L’aereo è stato poi trovato in pezzi.
Il generale Narayan Silwal, che in questo momento ricopre il ruolo di portavoce, ha dichiarato che l’aereo è precipitato in una zona denominata Sanosware a Thasang.

L’esercito nepalese, si è prodigato nella ricerca dei dispersi. I dati che riportano sono però agghiaccianti:
“Ventuno corpi sono stati recuperati e le squadre stanno cercando l’ultimo rimanente”

 

Sul palmo della mano avete la lettera “M”? Ecco cosa significa

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La ricerca di un futuro certo

Pochissime persone al mondo possono dirsi “predestinati” a qualcosa di grande. Molti si accontentano di poco e altri invece, non sanno del potenziale che hanno, sprecando così il proprio talento, vivendo una vita ordinaria.
Molti cercano di individuare i vari e piccoli segni che gli astri cercano di inviarci, altri invece non si affidano all’astrologia, basandosi solamente su tratti distintivi del corpo.
Infatti quest’ultimi, al posto di affidarsi all’oroscopo (che sia settimanale o giornaliero), si affidano a cartomanti e sensitive.
Uno dei tratti distintivi che queste figure vanno subito a controllare è il palmo della mano.
Molto spesso il corpo, attraverso la genetica, cerca di lanciare alcuni segnali al soggetto, che se non riesce a coglierli, rimane privo di consapevolezza dei propri mezzi.
Non tutti (a ragione) credono a questi segnali, tantomeno a dei piccoli segni sulla mano.
Ma che ci crediate o meno, ci sono studi e ricerche che ammettono la correlazione tra questo tratto distintivo e la vita che l’uomo che possiede questa caratteristica è destinato a fare.
Le persone che hanno questa “M” disegnata sulla mano, sembra proprio che abbiano qualcosa di diverso rispetto alle altre persone! Ciò li rende alquanto speciali.

Il significato della lettera M

Partiamo subito dal presupposto che è molto raro avere questo tratto sul palmo della mano. Chi lo possiede, anche se non crede a ciò che è scritto di seguito, ha oggettivamente una caratteristica molto rara.
La “M”, si forma con le grandi linee della mano: quella del cuore, quella della testa e quella della vita che si intersecano tra loro.
Queste persone quindi, sembrano proprio essere baciate dalla fortuna. Avranno una carriera importante e in più, fortissima motivazione e disciplina (gli ingredienti fondamentali per il successo). Non solo, questo tipo di persone, sono molto brave a scoprire bugie e inganni.
Inutile dire che una “M” ridisegnata artificialmente, non solo è pericoloso, ma anche controproducente, infatti non comporterebbe nessun vantaggio eseguire tale gesto.

LELE ADANI, IL DRAMMATICO ANNUNCIO IN DIRETTA TV: “E’ MORTO NEL SONNO”

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Daniele Adani, che molti chiamano col diminutivo “Lele”, è ospite fisso nel canale Twitch di Bobo Vieri, chiamato BoboTv. In questo canale, qualche giorno fa, l’ex calciatore ha fatto un annuncio che ha sconvolto i fan.

Cosa è successo

L’ex giocatore di Brescia e Inter, ha da qualche anno avviato la carriera di commentatore televisivo, prima per Sky, ora per la Rai.
Ma non solo, Daniele è molto attivo anche online: grazie al suo amico Bobo Vieri, insieme ad Antonio Cassano e Nicola Ventola, partecipano a delle live su Twitch, dove si discute di calcio, di notizie riguardanti il calciomercato e si raccontano storie di spogliatoio (includendo anche qualche aneddoto e retroscena simpatico).
In una delle ultime presenze nella BoboTv, Adani ha voluto ricordare la morte di un suo caro amico, morto nel sonno la notte tra il 27 e il 28 novembre scorso.
Per l’occasione, ha pubblicizzato il primo Memorial dedicato proprio al suo giovane amico.
Si parla di Daniele Sansone, allenatore di 35 anni.
La morte è stata talmente inaspettata e improvvisa, che la sua famiglia ancora non riesce a capacitarsi di ciò che è accaduto.
Per il Memorial, domenica scenderanno in campo le società in cui Sansone ha allenato, insieme ad altre società professionistiche: Virtus Mandrio, Reggio Calcio, Montecchio, Solierese, Bologna, Reggiana, Mantova e Imolese.

Il ricordo del suo amico

Dopo aver parlato del Memorial, si è lasciato un po’ andare, rendendo partecipi i presenti con qualche ricordo legato al ragazzo. Ecco come i due si erano conosciuti:

“Questo ragazzo si chiama e si chiamerà sempre, anche se ne devo parlare al passato, Daniele Sansone. È uno di quei ragazzi che la vita porta sulla tua strada e che senti tuoi simili. Daniele l’ho conosciuto sei-sette anni fa alla Virgin di Reggio Emilia, nei pressi del Mapei Stadium. Io andavo in palestra lì e c’era questo ragazzo che lavorava al bar, dove tutti ti chiedevano di parlare di calcio. Lui mi ascoltava ma per discrezione non mi parlava mai, poi dopo due mesi, ritrovandoci da soli, mi aveva finalmente rivolto la parola. Un napoletano venuto a Reggio Emilia, con l’Argentina e il Boca nell’anima, che sicuramente questa notte avrà festeggiato la vittoria in Coppa”

Proseguendo, parla degli esordi da allenatore del giovane Sansone, instradato su questa via proprio da Lele Adani:

“Era un devoto di Marcelo Bielsa, iniziamo a frequentarci e vedo che segue tutto ciò che faccio. Aveva giocato terzino sinistro nei dilettanti e iniziava ad allenare i ragazzi della zona, a quel punto lo presento a un mio amico che fa il responsabile del settore giovanile della Virtus Mandrio, la squadra di Correggio dove ho chiuso la carriera a livello amatoriale”

ALESSIA MARCUZZI SPIAZZA MARA VENIER, CALA IL GELO IN STUDIO A DOMENICA IN: “A CALCI IN C*LO”.

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Il commento della Marcuzzi sul suo periodo lontana dai riflettori

Alessia Marcuzzi, qualche giorno fa, è stata ospite nel programma Domenica In, presentato dalla sua amica Mara Venier. In una lunga conversazione tra le due, escono allo scoperto i motivi per il quale la Marcuzzi è stata così tanto tempo lontana dai riflettori dopo l’addio a Mediaset.
Insomma, la bella presentatrice si è raccontata proprio nello studio della sua amica più cara:

“Io in tv ci sono nata, non avevo neanche 18 anni, perché ho fatto tutto molto presto nella vita, da quando a 3 leggevo già Topolino. Questo per dire che Mediaset io me la sono proprio strappata dal cuore. Ma quando non ti riconosci più, e non c’entra quello che fai e hai sempre fatto, ma c’entri tu, è obbligatorio chiedersi ‘Che cosa vuoi diventare?’. E rispondersi. Mi sono detta: ‘Alessia, sei fortunata, sì, e tantissimo, ma sei davvero quello che ti piace? Quello che vuoi essere?’. E così ho cominciato a ridisegnarmi. A pensare. Mi sono fermata, c’era necessità di capire. La verità è che ho lasciato Mediaset per sperimentare una nuova fase della vita, assecondando il bisogno urgentemente di libertà. Le mie scelte sembrano apparentemente frettolose, ma sono sempre dettate da amore, istinto, passione. E dalla ricerca della consapevolezza. C’è grande solidità dove gli altri vedono una sua mancanza.” 

Poi termina il suo pensiero con:

“È un anno che non vado in video. Questa decisione mi ha fatto bene, sono fortunata, me lo sono potuta permettere. Però quella lucetta rossa, quando ce l’hai nel sangue, ti manca. La voglia c’è, in tv ci sono cresciuta, avevo 17 anni”

Il nuovo programma in arrivo sulla Rai

Era il 30 giugno quando la presentatrice ha annunciato il suo addio a Mediaset. Dopo quasi un anno di stop, per la Marcuzzi pare ci siano nuovi progetti in vista, ma sempre lontani da Mediaset: la presentatrice infatti dovrebbe fare il suo esordio in Rai verso la fine dell’anno:

“Lo scorso 9 marzo Dagospia anticipava l’esistenza di una trattativa segreta tra la Rai e Beppe Caschetto, potente manager di Alessia Marcuzzi. La conduttrice ha lasciato Mediaset dopo 25 anni ed è sempre più vicina all’azienda di Viale Mazzini. Direzione Rai2. Stando alle nostre fonti, salvo colpi di scena, la Marcuzzi dovrebbe sbarcare sulla seconda rete del servizio pubblico con un nuovo programma in onda da novembre in prima serata. Un nuovo titolo di cinque/sei puntate prodotto da Endemol Shine. Trattativa in dirittura d’arrivo”

DELITTO DI COGNE, ANNA MARIA FRANZONI: LA SCONVOLGENTE NOTIZIA È ARRIVATA ALL’IMPROVVISO

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Delitto di Cogne: per la giustizia l’unico colpevole dell’accaduto è Anna Maria Franzoni.
La donna ha appena scontato la sua pena, ma una notizia appena uscita, che sta sconvolgendo tutti.

I fatti passati: il delitto di Cogne

Sono passati 20 anni precisi dal più scabroso delitto che ha sconvolto l’Italia nei primi anni del nuovo millennio.
Era il 30 gennaio del 2002, quando Anna Maria Franzoni, madre da pochi anni di due bambini, chiamò prima la dottoressa Ada Satragni, poi la centrale del 118 e infine l’ufficio del marito. Il motivo è tristissimo: uno dei suoi bambini, è sdraiato sul letto dei coniugi in condizioni gravissime.
Il piccolo si chiamava Samuele Lorenzi, bambino di soli 3 anni. Per lui non c’è stato nulla da fare, viene purtroppo dichiarato morto dopo l’intervento dei sanitari.
Il colpevole viene subito individuato nella figura della madre.
La Franzoni viene infatti condannata a 16 anni. Oggi è uscita dal suo stato di reclusione con una pena scontata per buona condotta. Infatti, dopo aver goduto di 3 anni di indulto, ha scontato “solamente” 6 anni in carcere e altri 5 anni ai domiciliari.
Ciò che in questo 2022 è tornato sulle pagine dei giornali però, non riguarda vicende o dichiarazioni tardive sul famosissimo delitto di Cogne, ma la casa dove tutto è successo. La “Villetta dell’orrore”.

La stato della villetta

L’immobile di proprietà Lorenzi-Franzoni, rinominato come “villetta dell’orrore”, è in questi anni stata meta di turismo un po’ macabro. Si trova nella frazione Montroz, e spesso il luogo è stato meta di turismo dei più curiosi o appassionati del caso che andavano in quei posti anche solo per fotografare la villa.
Inizialmente posta sotto sequestro, è stata poi disposta per una messa all’asta da parte del tribunale (nel novembre del 2020), sotto richiesta dell’avvocato Taormina, che contava 275 mila euro di parcelle non pagate.
L’asta, fissata per il 19 febbraio 2021, era stata annullata già pochi mesi dopo: il tribunale aveva dichiarato estinta la procedura esecutiva.
La villa è quindi rimasta di proprietà della coppia Lorenzi-Franzoni, che per l’occasione ha passato lo scorso Capodanno lì.
Per ben 3 giorni, la coppia ha preso il sole insieme in giardino, ha sfruttato il caminetto della casa la notte del primo dell’anno e sparato i fuochi d’artificio dal giardino della villetta.

Gli abitanti del paese, rimangono in silenzio davanti a tutto ciò, sperando che i riflettori dei media non tornino a parlare di ciò, lasciando la cittadina tranquilla e cercando di ritornare alla normalità che manca ormai da un ventennio.