Il delitto di Serena Mollicone
Durante l’inchiesta sull’omicidio di Serena Mollicone, emergono dei particolari raccapriccianti. A essere sotto accusa, è l’ex maresciallo Franco Mottola. L’inchiesta prende un risvolto raccapricciante: nel telefonino dell’indagato, sarebbero state trovate immagini pedopornografiche.
Serena Mollicone, al momento della sua morte (il primo giugno del 2001), aveva 18 anni.
È stata assassinata all’interno della caserma di Arce, nella provincia di Frosinone.
La giovane era molto amica del figlio di Mottola e si era recata nella caserma, proprio per denunciare un giro di droga. Per questo motivo, Mottola, a quanto riportano le accuse, l’avrebbe uccisa proprio per questo.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe lasciato il corpo della giovane in un bosco.
Il corpo della ragazza, venne trovato con i piedi legati e un sacchetto di plastica in testa. Oltre all’ex maresciallo, sono indagati anche la moglie e il figlio in quanto anch’essi hanno preso parte al delitto.
Ma non è tutto qui: con la testimonianza del vicebrigadiere Luigi Giobbe sono emersi particolari che sembrano aggravare la posizione dell’ex maresciallo.
La connessione con l’omicidio di Yara Gambirasio
Quanto emerge dalle parole di Luigi Giobbe, all’interno del telefonino di Mottola sarebbero state presenti immagini pedopornografiche. Tra le immagini poi, ce n’erano anche alcune che ritraevano Yara Gambirasio la giovane 13enne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) a novembre del 2010. Per l’omicidio di Yara, il primo indagato è Massimo Bossetti, attualmente in carcere.
Ma il possedere foto di Yara, non comporta nessun imputazione di carattere penale per quanto riguarda l’allora maresciallo, non ci sono prove o connessioni tra le sue cose.
Mottola però rimane comunque indagato per pedopornografia dalla procura di Napoli.
All’interno del suo dispositivo mobile, sono state trovate circa 30mila immagini.
Di tutte queste però, solamente 10 rispecchiano i criteri dell’interesse investigativo.
Le indagini continuano incessanti per avere quanti più dettagli possibili per concludere il processo ed inchiodare finalmente il colpevole.