La storia scritta in queste righe, è una storia difficile da raccontare. Sicuramente quello che ha stupito tutti è stata la forza e la determinazione che questo ragazzo ha avuto fin dalla tenera età.

La storia del bambino brutto

Crescere e star vicino ai propri figli portatori di handicap, vuol dire avere molto pelo sullo stomaco e grandissima senso di responsabilità, affetto e attaccamento.
Ma non tutti riescono ad accettare tale condizione, anzi la maggior parte.
Ed è proprio così che inizia la storia di Jono Lancaster, bambino con la sindrome di Treacher Collins, abbandonato dai suoi genitori.
Questa particolare sindrome, non permetta la corretta formazione delle ossa e della cartilagine del volto, rendendo sfigurato all’apparenza, il volto di chi ne è affetto.
Questa malattia può anche causare problemi uditivi e respiratori, intaccando così in maniera importante la salute del soggetto. L’intelligenza dell’individuo però, non subisce ripercussioni.

Le parole di Jono

Date queste premesse, è facile immaginare l’infanzia di Jono.
Inizialmente in affidamento, viene poi adottato da Jean Lancaster, la donna che si prese la pesantissima responsabilità di crescerlo ed educarlo.
L’affetto di Jean, ha permesso a Jono di vivere una vita pseudo normale, ma a scuola, lontano dall’ affetto familiare, è tutto più difficile.
Infatti spesso i compagni di Jono, durante gli anni della scuola, lo evitano, pensando che la sindrome possa essere in qualche modo contagiosa:

“Quando chiesi a mia madre perché si comportavano così, si mise a piangere. Ed io mi sentivo in colpa, non volevo che mia madre piangesse per causa mia”

Ma il bambino ha avuto delle basi affettive solide e non si è mai dato per vinto. Infatti è riuscito a reagire a tutte le avversioni che la vita gli ha posto durante il suo periodo della crescita, ma tutte queste soddisfazioni le deve solamente a lui:

“Quello che è cambiato è stata la mia attitudine, il mio modo di affrontare il problema: con lo spirito giusto, nulla di è precluso”

Jono è un esempio lampante di forza emotiva che bisognerebbe avere ogni qualvolta la vita si presenta con difficoltà che non possono esser controllate in alcun modo.
Jono ci ha insegnato a reagire a tali avversità con un atteggiamento positivo e costruttivo, in modo che si possano superare uscendone più forti di prima.

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