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Roberto Benigni, la triste notizia poco fa in diretta tv

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Finalmente spiegato il motivo per il quale, nonostante Roberto Benigni e Nicoletta Braschi stiano insieme da più di 30 anni, non hanno ancora avuto figli. Il motivo è sorprendente.

L’amore smisurato fra i due

Nonostante si siano in questi anni allontanati dal piccolo e grande schermo, i due continuano a godersi la vita di coppia che in questi mesi li ha tenuti impegnati. Si conoscono da tempo immemore e infatti, si sono sposati nell’ormai lontano 1991, collaborando insieme per ogni progetto che i due avevano in mente.
Sono una coppia molto unita e affiatata, le dimostrazioni d’affetto pubbliche non mancano mai.
L’ultima di queste, è stata proprio la bellissima dedica che l’attore ha voluto fare alla moglie, durante la sua premiazione con il Leone d’Oro alla carriera:

“Vorrei, se mi concedete proprio qualche momento, dedicare poche parole alla mia attrice prediletta, Nicoletta Braschi, alla quale non posso nemmeno dedicare questo premio, perché questo premio è suo. ‘Ti appartiene, lo sai’. Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni di lavoro. Quanti film abbiamo fatto… Come si fa a misurare il tempo con un film? Io conosco solo una maniera di misurare il tempo: con te e senza di te”

La motivazione che hanno spinto la coppia a non avere figli

In moltissimi però, hanno ritenuto un peccato che un amore così grande non sia stato coronato dalla nascita di un bambino.
Anche se non è mai troppo tardi, per i due l’idea sembra ormai superata senza conseguenze: non ci sono mai state ripercussioni, mai una discussione sull’argomento.
Insomma, i due sembrano avere la stessa idea sull’argomento.
Ma qual è la vera motivazione che ha spinto Nicoletta Braschi a non avere figli?
Ciò è presto detto. Durante un’intervista recente, l’attrice non ha toccato direttamente l’argomento, ma si è lasciata scappare un:

“Sto bene così. Probabilmente non ho un senso materno”

Una frase lapidaria che però ha permesso alla coppia di viversi a 360° in tutti questi anni.
La scelta non è giudicabile in quanto ognuno ha il diritto di decidere per sé stesso.
Non possiamo che augurarle ancora il meglio dall’amore con Roberto Benigni!

MORTE DIANA, ECCO COSA HA FATTO LA PICCOLA PRIMA DI MORIRE: DA BRIVIDI

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Si fa ancora più luce su ciò che è successo nelle ore che hanno preceduto la morte della piccola Diana, grazie ai risultati degli esami svolti sul corpo della piccola. Ecco cosa è venuto fuori.

Il punto della situazione

L’Italia è ancora attonita per ciò che è accaduto qualche giorno fa alla piccola Diana.
La bimba è stata lasciata per ben 6 giorni al caldo, senza cibo né acqua.
All’interno di un lettino da campeggio dove era stata accomodata la bimba, solamente un biberon con del latte.
La madre l’ha così abbandonata senza ritegno, andando a godersi la settimana col suo compagno a Leffe, in provincia di Bergamo, senza che nessuno dei suoi conoscenti, sapesse ciò che aveva appena fatto.
Al momento la donna è rinchiusa in isolamento nel carcere di San Vittore, per evitare che compia gesti autolesionistici (anche se poco probabili) o che subisca violenze da parte degli altri detenuti, per il senso di solidarietà che vige trai detenuti confronti dei bambini vittime di violenze.

I risultati degli esami

Nella giornata di ieri, sono arrivati i risultati dell’esame autoptico, che conferma quando già scritto: la bambina non ha subito alcun tipo di violenza fisica, non sono presenti segni di aggressioni sul corpo e sulla pelle della piccola.
Diana purtroppo, è morta di stenti per mancanza di cibo e di acqua.
Ciò che sorprende è cosa è stato trovato all’interno della pancia della bimba: dei residui di fili.
Le prime ipotesi vorrebbero che la piccola, per la fame, abbia cercato di mangiare i cuscini del letto nel quale si trovava. Dettagli non confermati ma che sarebbero la testimonianza della voglia della piccola di rimanere in vita in qualche modo.
Ora verranno eseguiti gli esami tossicologici, per stabilire se la bambina sia stata sedata da Alessia Pifferi con gocce di benzodiazepine.
Questo farmaco sarebbe servito alla Pifferi per non far piangere la bambina e quindi non far intervenire i vicini di casa che avrebbero potuto sentirla.

Per ulteriori aggiornamenti, bisogna aspettare i risultati di quest’ultimo esame che finalmente farà luce sulle dinamiche di quest’assurda tragedia.

PAPA FRANCESCO: LA NOTIZIA È TRAPELATA DA FONTI IN VATICANO

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Trapelate dal Vaticano nuove notizie che riguardano le condizioni di Papa Francesco. Ecco il suo pensiero sulla scelta di lasciare o meno il pontificato.

Le voci riprese da Washington Post

In queste ore si stanno facendo sempre più insistenti le voci che vorrebbero Papa Francesco, abdicare dalla sua posizione per riposare, dati i suoi molteplici acciacchi.
Tutto ciò, è stato fomentato dalla convocazione (per il 27 agosto) di un concistoro per la nomina di 21 nuovi cardinali.
Tra questi, ben 16 sono sotto gli 80 anni, chiaro segnale della volontà, per il futuro, di nominare un papa che riesca ad insediarsi a San Pietro per molto più tempo.
Il Washington Post ha poi scritto un articolo a riguardo, ponendo l’attenzione su un interrogativo generato dalla messa in circolo di tali voci:

«Francesco è vicino alla fine del suo pontificato?».

Dove si legge:

“Francesco avrà selezionato oltre il 60 per cento dei votanti che sceglieranno il suo successore, aumentando così le possibilità che sarà un Papa del suo stesso orientamento”

Insomma, per il giornale questo è un altro chiaro segno di una eventuale e prematura sostituzione alle redini della basilica di San Pietro.
A questi, sempre per il quotidiano statunitense, si aggiunge anche un viaggio a L’Aquila, per far visita alla tomba di Celestino V, Papa dimissionario.

Le rassicurazioni di Papa Francesco

Ma anche se in questi ultimi mesi il Pontefice è accompagnato da una sedia a rotelle, i problemi di salute cominciano già dall’anno scorso, dopo l’operazione al colon.
In quell’occasione aveva già dichiarato:

“Non so davvero da dove abbiano preso che stavo per presentare le mie dimissioni! Dicono che ha fatto scalpore, quando non mi è nemmeno passato per la testa!”

E a Bratislava, a settembre, durante una visita ai confratelli gesuiti aveva detto:

“Sono ancora vivo, nonostante alcuni mi volessero morto

La frase che però rassicura più di tutte è questa:

“Per governare dicono ci voglia la testa, non le gambe”

Al momento quindi, non dovrebbe esserci alcun dubbio sul futuro del Vaticano.

ALESSIA PIFFERI, LE CHAT NEL TELEFONO DELLA ‘MAMMA’ DELLA PICCOLA DIANA

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Lascia ancora senza parole il gesto di Alessia Pifferi. Per risalire alle motivazioni di tale gesto e le cause della morte della piccola Diana, è necessario leggere le chat del telefono.

L’importanza delle chat

Purtroppo già noto a tutti il caso della piccola Diana, lasciata morire da sola, nel suo lettino dopo 5 giorni senza cibo e acqua dalla madre Alessia Pifferi.
Anche se le indagini stanno procedendo spedite, ancora non è stata individuata la causa ultima della morte, per questo motivo, saranno disposti vari esami sul corpo della piccola per decretare concretamente la causa principale della morte.
Le prime ipotesi del caso erano quelle di percosse, subito smentite dal medico che ha esaminato il corpo al ritrovamento della bimba: non erano presenti lesioni esterne.
Poi si è pensato ad una morte a causa della mancanza di cibo e acqua per giorni interi, dato che il medico aveva appurato che la morte era avvenuta almeno 24 ore prima del ritrovamento.
Però, la terza traccia che non viene esclusa, è che nel biberon sia stata messa una quantità spropositata di En, un ansiolitico da assumere in piccole dosi.
Ora quindi, di fondamentale importanza è capire il pensiero dell’assassina dato che ai frequenti interrogatori, la Pifferi ha più volte mentito agli investigatori.
Per fare ciò, potrebbe esser necessario visionare i messaggi presenti sul telefono della donna per capire se all’interno, possono essere trovate le motivazioni di un tale gesto così crudele.

Il profilo del soggetto

Per cercare di ricostruire il pensiero della killer, sia la Procura che il pm hanno cercato di stilare una profilazione della donna, così da comprenderne un po’ meglio gli schemi cognitivi che l’hanno portata a questi atti estremi.

Secondo la Procura, la Pifferi è:

“È una persona capace di tutto, che va immediatamente fermata. Priva di scrupoli e capace di commettere qualunque atrocità pur di assecondare i propri bisogni personali, legati alla necessità di intrattenere, a qualunque costo, relazione sentimentali e amorose con gli uomini”

Il pm Francesco De Tommasi invece, nella richiesta di convalida del fermo inoltrata al giudice, ha profilato Alessia Pifferi in questo modo:

“Si tratta di un soggetto incapace di controllare i propri impulsi e con una soglia di valori assai bassa, per ciò solo in grado di porre in essere condotte produttive di effetti deleteri per l’incolumità degli altri, specie dei soggetti più indifesi”

ITALIA, VIOLENTISSIMA GRANDINATA, AUTO DISTRUTTE. LE ZONE COLPITE

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Un’ondata di forte maltempo ha portato ad un’ingente grandinata. Purtroppo però ha causato parecchi danni. Ecco dove è accaduto il tutto.

Clima impazzito: dove è accaduto

Mentre metà Italia vede letteralmente schizzare le colonnine di mercurio, con il meridione e alcune regioni centrali che sfiorano e in alcuni casi toccano i 40°C, nella parte orientale del settentrione invece, il maltempo fa da padrone.
La zona più colpita è quella del torinese, colpita da temporali e grandine forte che ha provocato ingenti danni all’agricoltura.
Con questa parole, Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo ha spiegato la situazione provocata dalle correnti atlantiche che sono andate a contrastare l’altra pressione di stampo africano già presente in Italia:

“Il maltempo delle ultime ore, in un’estate di gravissima siccità, fa salire la conta dei danni poiché le precipitazioni per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua provocando allagamenti, frane e smottamenti”

Il punto della situazione in Piemonte

Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, hanno fatto il punto sulla situazione del Piemonte che, nonostante si sia liberato per qualche ora della siccità e delle temperature elevatissime, non è delle migliori:

“Aumentano così i danni con il maltempo che si aggiunge alla siccità ed, in particolare, la grandine è la più temuta dagli agricoltori perché in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno”

Dunque, tra siccità e grandine per i lavoratori del primo settore economico non c’è scampo: i raccolti sono messi in pericolo dalle variazioni climatiche e dagli improvvisi sbalzi di temperatura, accompagnati dal più brusco e violento maltempo.
L’uomo non è ancora pronto a far fronte a queste situazioni, infatti:

“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. I nostri tecnici sono al lavoro in queste ore per verificare e dettagliare meglio quanto accaduto stanotte in tutte le province”