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Valentina Tramonto, portata via da un tumore al cervello a soli 22 anni

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La ragazza ha combattuto per quasi 3 anni con questo male che l’ha accompagnata negli ultimi anni della sua vita

Addio Valentina

Tutta la comunità di Giugliano, paese in provincia di Napoli, è rimasta scossa dalla triste notizia.
Ieri, 21 marzo, si è conclusa la sua battaglia contro un male che ha iniziato a conoscere nel 2019. Purtroppo, non ce l’ha fatta. Il decorso del tumore è stato troppo rapido.
Aveva solamente 22 anni e da quando ha scoperto di avere il tumore, si è caricata tutti i dispiaceri sulle spalle ed è andata avanti finché ha potuto, con un coraggio da leonessa.
Valentina era affetta da una neoplasia maligna all’encefalo.
L’intervento chirurgico a cui si sarebbe dovuta sottoporre era troppo costoso.
La famiglia decide così di organizzare una raccolta fondi per arrivare a quei 100 mila euro necessari per volare in Germania e sottoporsi a questa delicatissima ma necessaria operazione. Purtroppo, gli aiuti arrivati non sono bastati o meglio, il tempo per raccogliere la somma necessaria non è stato abbastanza.

Da un semplice mal di testa, fino al tumore

Valentina Tramonto, scopre di avere il tumore per caso.
Un giorno come tanti, viene colpita da un improvviso mal di testa.
Anche se quel semplice mal di testa sembra essere una comune emicrania, decide di fare degli accertamenti.
I risultati sono più complessi e negativi di ciò che si aspettava. Da lì la lotta per cercare di vincere questo tumore.
Purtroppo nulla è bastato. La famiglia e tutta la comunità di Giugliano, da ieri piange la perdita di Valentina.

Ilary Blasi. “Schifose le voci sulla separazione”

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L’accanimento sulla coppia romana

Ilary vuota il sacco nel programma della sua amica Silvia Toffanin: “Verissimo”.
La showgirl, sicura del suo rapporto con l’ex capitano della Roma, quasi stufa di tutte queste insinuazioni lette sui giornali, ci va giù pesante:
“Sono venti anni che sto con mio marito, non ci sono cascata venti anni fa ci casco adesso?”

L’ex presentatrice de “Le iene”, sembra ormai abituata a tutti questi attacchi da parte dei giornali che si occupano di gossip. Ma oggi la storia sembra cambiare. Al contrario di qualche anno fa, ora la coppia ha una famiglia da proteggere da queste illazioni.
“Su questa storia si è detto tanto, anche troppo, c’è stato un accanimento mediatico sulla mia famiglia. Noi non dobbiamo dare spiegazioni a nessuno, se non ai miei figli. Il nostro pensiero è andato a loro”

Poi senza troppa riservatezza, passa all’attacco facendo i nomi dei giornali che hanno preso la cantonata e fatta girare come notizia certa:
“Da quando mi sono fidanzata con Francesco Totti, sono uscite queste notizie, queste illazioni. Dove si fa più succoso però è quando si accosta e si dà un nome e un cognome e un volto. Così sembra più veritiero. È stato un accanimento mediatico, durato tre giorni, poi – puf – si è cominciato ad affievolire. La cosa vergognosa è che quotidiani nazionali come Corriere della sera, La Repubblica, Il Messaggero hanno dato una notizia come se fosse certa e hanno fatto una figura di merda”

Noemi di nuovo allo stadio, Ilary pensa che sia una cosa organizzata e non chiude alla separazione

Dopo le ultime foto che ritraggono la presunta nuova fiamma di Francesco Totti, Noemi Bocchi, nella stessa zona degli spalti a 60 metri di distanza da suo marito, sorgono i primi dubbi che ci sia un’organizzazione dietro tutte le foto fatte girare sul web:

“Siamo quasi abituati, proprio, ma quella foto allo stadio mi ha messo dei dubbi, che ci fosse dietro un’organizzazione, il disegno di qualcuno. Una foto allo stadio a due gradini di distanza, vuol dire tutto e non vuol dire niente. Loro riconoscono una ragazza seduta dietro, con tanto di mascherina che non è un personaggio pubblico. Il fotografo scatta questa foto il 5 febbraio. Il caso mediatico è scoppiato intorno al 21, un lasso di tempo di 15 giorni.”

Poi la provocazione finale dopo aver analizzato nel dettaglio la situazione allo stadio:
“Hanno solo una foto allo stadio? Mio marito era allo stadio a 20 metri mio figlio Cristian. Poi lui fa una smentita, anche scocciato, e dicono che è una smentita debole. Ma forse erano le loro illazioni a essere deboli. E poi non sono mai uscite altre foto che testimoniano questa storia, se sanno le cose, le foto vengono fatte. Poi i toni si sono smorzati. Poi hanno iniziato a parlare del patrimonio. Scrivono che le mie sorelle gestirebbero il patrimonio di mio marito. Mi viene da ridere, si separa Trump, si separa Bezos, non possiamo separarci noi?”

Olga Plachina, e il suo pensiero controcorrente sulla guerra e su Putin

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Il grosso problema delle notizie dall’Ucraina

Con il trascorrere del tempo, sono sempre più preoccupanti le notizie che arrivano dal fronte Ucraino. La fortuna è di ricevere ancora notizie però, infatti, al giorno d’oggi è ormai diventato difficilissimo scindere le notizie vere che arrivano dal territorio ucraino e le fake news che si propagano non solo sul web, ma a volta anche in alcuni servizi passati in televisione.
A volte, nei vari telegiornali, vengono anche riprese notizie di settimane prima, spacciate per attuali. Altre volte invece, si tratta di una vera e propria propaganda per cercare di influenzare il pensiero collettivo.
La vera e propria mancanza che si avverte in queste ore è quella di un confronto, quella di sentire la controparte “cattiva”, quella di sentire il pensiero della vera e propria popolazione russa riguardo il conflitto in Ucraina. Cosa gli è stato detto? Cosa sanno veramente? Rifiutano incondizionatamente le operazioni di Putin in Ucraina?

Olga Plachina, e il suo pensiero controcorrente sulla guerra e su Putin

Chi non ha paura di uscire dal coro è Olga Plachina, la 25enne atleta russa, moglie di Aldo Montano. Non ha paura di ammettere di non prendere posizione riguardo la guerra e di restare impassibile seguendo il corso degli eventi. Non rinnega le sue origini anzi, è fierissima di essere russa (come è giusto che sia) e non lo nasconde.
Nonostante tutti gli accadimenti, in Russia non le è mai mancato nulla e non nega per questo la sua simpatia per Putin e i suoi regimi di questi anni.

“Chi sono io per giustificare questa guerra? Chi sono io per fermare Putin? Chi sono io per dare ragione a uno dei due? Non sono mai stata una persona dentro alla politica. Sono una ragazza russa, e lo dico che sono fiera di essere russa, mi è sempre piaciuto Putin, mi sono sempre piaciuti i nostri regimi! Il mio Stato mi ha dato tutto per crescere ed essere una ragazza felice!”

Poi parla del problema più grande che sta attanagliando l’informazione dal fronte: la propaganda.

“Purtroppo nessuno di noi sa la verità. Da parte di entrambi c’è una grossa propaganda. Mi dispiace un botto per cosa sta succedendo, ho parenti anche in Ucraina. Ma mi dispiace che danno torto al 1000% ai russi! Non c’è fiamma senza fuoco! I miei dibattiti politici rimarranno a casa mia, ma non qui e di certo non davanti all’ambasciata russa”

Anche i parenti, secondo il suo pensiero, sono caduti vittime della propaganda pro-Ucraina.
Ciò che è certo è che questo conflitto sta generando moltissime separazioni anche all’interno delle stesse famiglie dei due paesi coinvolti.

Kevin, fratello di Denise Pipitone, parla del padre: “Ho sempre odiato Piero”

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Nella docuserie targata Discovery e mandata in onda su Nove, si ripercorrono gli accadimenti della misteriosa scomparsa della piccola Denise Pipitone. Oggi a tener banco sono le parole del fratello.

Il suo rapporto con il padre biologico di Denise

All’epoca dei fatti, Kevin Pipitore era stato interrogato dalle forze dell’ordine per la sparizione della sorellina a Mazzara del Vallo, nel lontano 2004.
Era stato interrogato soprattutto sul rapporto che aveva con Piero Pulizzi, padre biologico di Denise e amante della madre.

“Ho sempre odiato Piero perché mi dicevano e mi dicevo che lui era il male, era colui che aveva fatto sì che la mia famiglia si distruggesse: a un certo punto sono arrivato ad augurargli anche la morte”

Questi non possono che essere dei pensieri di un bambino che è spinto a credere ciò che il padre tradito voleva che credesse. Ma dopo anni, in questa serie dedicata a questo nefasto accadimento, viene fuori la sua analisi interiore e per sua ammissione, mancanza di spirito critico in quanto peccava di esperienza data la giovanissima età.

“Per me c’era solo il tradimento nei confronti di mio padre, perché quando si è piccoli si tende a vedere solo il bianco e il nero ma in realtà ci sono sfaccettature di colori”

Il cambio idea una volta cresciuto

Poi la confessione, il suo pensiero era stato indotto dal padre e dalla sua famiglia.

“I miei parenti e mio padre davano la colpa di quello che era successo a Piero: io ero influenzato da loro e quindi l’ho sempre odiato, ho sempre odiato Piero perché dicevo che lui era il male che aveva fato sì che la mia famiglia si distruggesse. A un certo punto gli ho anche augurato la morte. Poi a un certo punto, crescendo, mi allontanai da mio padre per diversi motivi, lui si prese una pausa da me non facendosi sentire, escludendomi dalla sua vita, intanto vedevo mia madre che soffriva: realizzai che nonostante tutto quella donna mi stava dando la sua vita, capii cosa era giusto e cosa era sbagliato, guardai Piero e capii che quella persona che avevo odiato mi stava vicino, mi dava i soldi per uscire, mi accompagnava a scuola pur sapendo quanto lo disprezzassi”

Crescendo, ha capito i suoi sbagli e che la verità si trova sempre più in profondità rispetto a quello che appare.
Per altre confessioni, bisogna attendere l’uscita dei prossimi episodi che ripassano ai raggi x la vicenda accaduta a Mazzara del Vallo.

“Putin cerca sponde qui”: il sospetto che serpeggia all’interno del governo italiano

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Non c’è unità nel governo italiano: divisioni per quanto riguarda le risposte alla Russia e il decreto Ucraina. Emerge il sospetto che tutto ciò sia a causa di alleanze con Putin.

Le risposte dei politici italiani dopo le provocazioni dei diplomatici russi

Il primo a sollevare i sospetti è Osvaldo Napoli, veterano dell’Aula, il quale esordisce con:

“L’attacco di Paramonov a Guerini? Forse è un modo per cercare “quinte colonne”, per dividere la maggioranza Draghi”

Infatti, le minacce russe al ministro della difesa Lorenzo Guerini, arrivano da direttore del dipartimento europeo del governo russo, Alexei Paramonov, mentre alcuni parlamentari (ed ex parlamentari) del Movimento 5 Stelle, invocano una video call alla Camera, per compensare la call di martedì con il premier ucraino Volodymyr Zelens’kyj.
Dopo la decisione del governo italiano di aderire al pacchetto delle sanzioni stabilite dall’UE nei confronti della Russia, il diplomatico russo Paramonov, in una delle sue ultime dichiarazioni, intervistato da Ria Novosti (agenzia di stampa russa) non fa prigionieri e minaccia tutti i paesi ostili, Italia compresa.
Le minacce parlano di “conseguenze irreversibili” se l’Italia aderirà effettivamente a tali sanzioni contro il Cremlino.
In più, accusa il ministro della Difesa Lorenzo Guerini definendolo un “falco”, “l’ispiratore” della campagna italiana antirussa.
Purtroppo i sospetti di Osvaldo Napoli, nascono in quanto ci sono state poche e flebili risposte al diplomatico russo e altrettanto pochi attestati di stima nei confronti di Guerini.

Il decreto Ucraina divide i partiti stessi

In questi giorni si sta decidendo di stanziare un’aumento per le spese militari che saranno portate al 2% del Pil. In più, c’è in ballo la decisione sul decreto dell’invio delle armi italiane in Ucraina.
I partiti però, tra loro non sono della stessa opinione, ma questa non è una novità.
La novità è rappresentata dal fatto che neanche all’interno dello stesso partito, i leader che lo gestiscono sono in accordo tra loro.
La Lega, il partito che prima dell’invasione in Ucraina, nutriva delle simpatie non troppo velate per il leader del Cremlino, ora rimane titubante, ma la sua linea politica dovrebbe esser rimasta la stessa nonostante i toni decisamente più pacati rispetto alle settimane precedenti il conflitto. Però giovedì scorso, il 40% dei deputati del partito del Carroccio, non si è presentato al voto sul decreto Ucraina. Questo è un chiaro segnale di malumore con il pensiero politico generale all’interno del partito che, al posto di rendere pubblica la sua disunione, decide di astenersi.
Anche Matteo Salvini in questo momento sta prendendo tempo per decidere sul da farsi:
“Sono in difficoltà sul voto”, ammette.

L’esempio più lampante però viene dal Movimento 5 Stelle.
Tutta la sua mancata coordinazione con i vertici di tale partito, spunta fuori al momento della decisione sull’invio delle armi. Mentre alla Camera il partito dei grillini sta votando a favore dell’invio delle armi, i parlamentari pentastellati, insieme a Giuseppe Conte, dubitano della bontà di tale soluzione.
Conte bolla le recenti decisioni, pensando che siano “un messaggio sbagliato” da mandare in risposta alle provocazioni russe.
Insomma, tutto sembra dover essere ancora passato sotto lente, che Putin stia riuscendo a smantellare la maggioranza di Draghi?